
Città d’arte – Tresigallo luogo utopico e ideale
Quest’anno il Festival si terrà nelle giornate del 21-22 settembre 2024, qui sotto trovate la mia esperienza di qualche anno fa.
Vi racconterò le origini e vedrete le immagini di questa incredibile città dai toni pastello.
Durante il Festival della Metafisica (26-27 Settembre 2020), ho visitato la suggestiva città d’arte Tresigallo.
Un luogo utopico che resta attualmente uno dei pochi esempi rimasti di “città di fondazione” progettata a tavolino.
Il suo ideatore fu il visionario politico e allora ministro dell’Agricoltura Edmondo Rossoni.
Mi sono recata in questa città eterna, che si trova tra Ferrara e le Valli di Comacchio, nella pianura orientale, certa di trovare un luogo insolito da poter condividere e fotografare.
Appena arrivata, sono stata immediatamente catapultata in un quadro di de Chirico dalle geometrie in risalto, e dalle forme concave e convesse che si intrecciano alle tonalità pastello degli edifici.

Persino il silenzio irreale, le ombre e le piazze ricordavano i dipinti dell’artista che visse a Ferrara per 3 anni durante la guerra.
Per chi non la conoscesse, Tresigallo è veramente una rivelazione anche perché il suo assetto architettonico, urbano e industriale fu studiato e creato secondo dei criteri ben precisi.
Nata tra il 1930 e il 1939 in pieno regime fascista, rappresentò da subito un’opera rivoluzionaria ed un’estraniante dimensione sospesa tra geometria e sogno.


Città nella quale, secondo il suo ideatore Edmondo Rossoni, lo scopo fondamentale era quello di creare una relazione solida tra gli abitanti e il territorio.
Una viva collaborazione tra lavoratore e datore di lavoro, con l’obbiettivo di nascita di nuove risorse che portassero il paese ad una condizione di ricchezza e benessere generali.
Tant’è che le case degli operai vennero costruite a fianco di quelle dei proprietari delle fabbriche.
Costruzione della città d’arte Tresigallo
Nel 2004, la Regione Emilia Romagna inserisce Tresigallo nel circuito delle città d’arte d’Italia.
Il motivo è da ricercarsi nella progettazione democratica della cosiddetta “città nuova”, appartenente alle teorie della scuola tedesca.

Ma facciamo qualche passo indietro, tornando ai primi anni di nascita della città: la nomina a ministro dell’Agricoltura e Foreste permise a Rossoni, che a Tresigallo vi era nato, di realizzare il sogno di costruzione della sua città utopica.
Una città funzionale, frutto di un pensiero coerente, che diventasse capitale del razionalismo italiano.
Affiancarono Rossoni nei lavori di progettazione e costruzione della città, l’ingegner Frighi e l’amico Mariani.
Sebbene gli edifici siano particolari e unici, non sono mai stati realizzati da grandi nomi perché Rossoni, che già dai primi del ‘900 mostrava uno spirito socialista rivoluzionario, non ebbe mai il benestare di Mussolini nella costruzione della città.


Tresigallo come città di rifondazione non è infatti da paragonare a Sabaudia e all’Eur, e non fu mai pubblicizzata dalla stampa locale né dal regime fascista proprio a causa dell’ideale legato ad essa.
Il primo intervento indispensabile per favorire una via di commercio alla città, che da sempre viveva nella miseria, fu la costruzione di una strada di collegamento da Ferrara a Tresigallo.
Nel 1935, furono conclusi i primi stabilimenti industriali e si sperimentarono innovative tecniche di costruzione.
Tanti gli edifici che si susseguirono tra i quali Il loggiato della chiesa, la Casa del Fascio, la maestosa piazza della Rivoluzione che, vista dall’alto, ha la forma di teatro Romano.

Al centro della piazza, la fontana accerchiata da quattro sculture bronzee, rappresentanti delle gazzelle protese in avanti per abbeverarsi.
E poi ancora L’ospedale (Colonia per la cura della tisi), il campo sportivo in marmo travertino con facciata monumentale ricurva e una moltitudine di servizi pubblici per il cittadino: alberghi, scuole, asili, cinema, bagni pubblici.




In sei anni, il borgo povero della pianura ferrarese, con appena 500 abitanti, divenne un piccolo centro industrializzato.

Dopo la guerra però la città affrontò un periodo duro, dato dalla crisi economica che tardava a risolversi e dai soldi del Mezzogiorno che non arrivavano.
Le fabbriche chiusero e la città smise di crescere economicamente, la gente che la abitava e la abita tuttora, cercò lavoro altrove.
Ad oggi Tresigallo appare come una città nella quale il tempo si è fermato, ma grazie al riconoscimento della sua unicità negli anni ’80, ha ottenuto la ristrutturazione di molti degli edifici in disuso che stavano cadendo in rovina.

Altro metodo di promozione per fare conoscere e portare turismo a questa città assolutamente unica, fu la creazione delle “Giornate Metafisiche” dedicate ad approfondimenti e conferenze sulla città, la sua architettura e la sua arte.
Se vuoi sapere quali sono gli edifici più fotografati e instagrammabili continua a leggere.
E se vuoi conoscere altre residenze artistiche in Emilia ti potrebbe interessare anche il mio articolo sulle residenze artistiche.
Festival della Metafisica
Le “Giornate della Metafisica” di Tresigallo, organizzate dall’ Associazione Torre di Marmo, richiamano ogni anno miriadi di turisti pronti a fotografare i particolarissimi edifici.
Io purtroppo sono capitata in una giornata decisamente uggiosa e senza sole, ma la città mi ha comunque stregata…
Sicuramente le scritte con caratteri particolari che ricordano il movimento futurista sono un’attrattiva interessante da immortalare.
Nel mio caso, ho adorato l’edificio azzurro degli ex bagni pubblici, ora Urban Center, ospitante mostre ed eventi con la scritta svettante sul tetto che da “BAGNI” è stata trasformata in “SOGNI”.

Proprio in questa seconda “Giornata Metafisica”, all’ interno dell’edificio ho avuto modo di visitare la mostra di design del ‘900, dal titolo “Arti decorative a Tresigallo” a cura di Giacomo Mazzini.


L’edificio SOGNI è tra i più fotografati, insieme anche al Bar Roma, completamente abbandonato, ma che trasmette un grande fascino con la facciata di mattoni rossi, la scritta in cemento e caratteri tipici dell’epoca.

Tra gli altri edifici interessanti troviamo anche la “Casa della Cultura” ex “Casa della Gioventù”, diventata una biblioteca pubblica.
In un cortiletto interno, tra l’Urban Centre e la Casa della Cultura, notiamo un edificio color mattone a forma di parallelepipedo con a fianco un manichino colorato, chiaro richiamo a de Chirico.

Di particolare interesse anche il porticato adiacente la chiesa, dove durante l’evento metafisico ho avvistato un pittore che con cavalletto e tela stava immortalando il panorama.
Il cimitero che troviamo a circa 800 mt dalla piazza, percorrendo un viale alberato molto suggestivo, è un altro edificio che attrae molto.


In questo cimitero, giace Edmondo Rossoni che dopo l’esilio, fu riportato nella sua città natale.
Avvicinandosi all’entrata, costituita da un portale a trifora che spezza il muro di cinta tutt’attorno al cimitero, spicca in lontananza un enorme braciere posto al centro di un’aia di forma quadrata rappresentante la tomba di Edmondo Rossoni.

Alle spalle del braciere spunta, posta sulla chiesetta, la straordinaria scultura di un angelo con le braccia muscolose aperte in gesto di umana accoglienza (opera dello scultore Enzo Nenci).

Terminerò l’articolo segnalandovi altri 3 appuntamenti svoltisi durante questa piacevole giornata:
- Visita al Teatro ‘900, in occasione della mostra fotografica itinerante dal titolo “Acqua da bere nel Delta, anni 50”. Un intero salone allestito con oggettistica e foto dei cambiamenti e del benessere portati dalle condutture dell’acqua, alle popolazioni del Delta negli anni ‘50.



- Ho mangiato una fantastica piada con impasto a base di zucca e farcitura vegetariana, tipicità del posto, approfittando del menù metafisico della giornata. Se siete da queste parti, consiglio la Piadineria “Da Massimo”, in via del Mare 159, Tresigallo (FE).

- Causa sold out, non ho purtroppo partecipato alle tre bellissime visite guidate all’interno dell’ospedale (ex sanatorio dismesso), delle fabbriche (ex canapificio), dove Giorgio Baroni sperimentò un diverso uso del ferrocemento, e dell’ex Celna (cellulosa nazionale).
Entrambe le visite sono state guidate dall’architetto Davide Brugnatti.
Termino davvero mettendovi il link alla pagina dove potrete trovare maggiori info sulle visite guidate e i percorsi a caccia di edifici metafisici.
Ferrara è una bella città, ma Tresigallo è un viaggione!
E voi conoscete qualche altra città fantastica e surreale? Se sì, scrivetemelo.
Vi leggerò volentieri nei commenti.
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5 commenti
Chiara Rossi
Complementi Giovanna! Un bellissimo articolo ricco di informazioni e di emozioni!!! Dovrò tornarci in occasione delle Giornate Metafisiche! Brava!!!
Giovanna
Ciao Chiara, contenta che ti sia piaciuto…A mio avviso sarebbe da prenotare anche una visita guidata per vedere gli interni, sicuramente interessanti.
Stefano
Bellissime foto e bell’articolo…
Complimenti
Giovanna
Grazie Stefano, posto veramente particolare te lo consiglio!
Carlos Oliva
Mi piace questa cittadina. Il suoi edifici mi ricordano molto lo stile razionalista, che mi piace moltissimo.
É un vero peccato veder tanto abbandono.