Cosa vedere in Emilia
tra castelli, borghi, città storiche, parchi, natura e cammini pellegrini, un elenco dettagliato di luoghi da vedere assolutamente in Emilia.
L’Emilia, come risaputo, è una terra gentile, vera e genuina, perché fortemente caratterizzata da cibi riconosciuti a livello internazionale, appartenenti a tradizioni e lavorazioni meticolose e antiche.
Terra gentile e vera anche grazie ai suoi abitanti estremamente cordiali e accoglienti.
Uno degli aspetti che io amo in particolar modo è la voglia di raccontarsi degli anziani, che a volte senza chiedere loro nulla di specifico, ti possono narrare per ore tante storie.
Storie della loro gioventù, del tal paese, della guerra o di avvenimenti successi nel loro territorio.
Non per ultimo, l’Emilia è attraversata da un grande fiume, il Po, ed è culla di protagonisti musicali, celebri a livello mondiale.
E’ inoltre terra di motori (Ferrari, Lamborghini, Maserati), di castelli medievali e di storia antica, ancora intatta nei palazzi, nelle piazze e nelle vie dei bellissimi capoluoghi che la rappresentano.
Tutti i temi sin qui elencati verranno approfonditi mediante gli articoli che mano a mano pubblicherò; continuate a seguirmi, e scrivetemi se avete idee o info su ciò che tratterò.
Qui di seguito trovate anche un elenco di ciò che consiglio di visitare, con brevi spiegazioni che verranno ampliate nel corso dell’avventura.
Buona lettura e Buon Viaggio!
Vie dei Pellegrini: 4 cammini bellissimi da percorrere in Emilia.
Via degli Abati:
Percorso arduo ma straordinario, per camminatori esperti, attraverso crinali e valli con un dislivello di più di 5000 metri.
E’ infatti detta “Francigena di Montagna” e prevede 126 Km di Appennino Tosco-Emiliano nella zona di Parma e Piacenza.
Via Francigena:
Uno dei percorsi più famosi e importanti d’Italia e di tutta Europa, riconosciuto tra gli itinerari culturali d’Europa, collega con i suoi 148 km di percorrenza, Canterbury a Roma.
Il nome “Francigena” infatti sta ad indicare una delle vie che dalla “terra dei Franchi” consentiva ai pellegrini d’oltralpe di giungere a Roma.
Piacenza è la porta d’ingresso per chi proviene da nord, che tocca le tappe di Fiorenzuola-Fidenza-Fornovo-Cassio, verso il passo della Cisa.
Via Matildica del Volto Santo:
Un itinerario di 11 tappe con tre varianti, lungo 285 km, attraverso splendidi territori. Da Mantova a Lucca passando per Reggio Emilia.
Dalle pianure del Po, attraverso le colline e montagne del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, fino alle valli della Garfagnana.
A proposito di Via Matildica del Volto Santo ti potrebbe anche interessare il mio articolo che parla dell’ alta Val Dolo
Via degli Dei:
L’itinerario della Via degli Dei congiunge in circa 130 km Bologna a Firenze, ripercorrendo un’antica viabilità storica utilizzata fin da epoche romane per unire la città di Felsina (Bologna) con Fiesole (Firenze).
E’ caratteristica per i selciati di origine romana che troviamo in diversi tratti del percorso, di media difficoltà.
Castelli, borghi, antichi palazzi e teatri: 20 luoghi imperdibili da vedere in Emilia.
Teatro Valli (Reggio Emilia)
Progettato dall’architetto Cesare Costa e costruito tra il 1852 e il 1857, il Teatro Municipale Romolo Valli, costituisce un vero e proprio monumento alla storia della città e dei suoi abitanti.
La comunità reggiana in quegli anni perse il proprio teatro cittadino e inoltre si trovò a riempire una vasta area precedentemente occupata dall’antica fortificazione “la Cittadella” che era stata abbattuta.
Il teatro fu interamente finanziato dai cittadini e tutte le figure artistiche e professionali che lavorarono alla sua costruzione erano persone locali.
Attualmente Il Valli oltre alla musica lirica e classica, svolge un’intensa attività nel campo del teatro, della prosa e del balletto.
Castello di Canossa (Reggio Emilia)
Il Castello di Canossa costruito intorno al X secolo dagli Attoni, dopo la morte di Matilde gran Contessa di Canossa, proprietaria di tutti i terreni e possedimenti circostanti, andò in rovina, data anche la natura franosa del terreno sul quale era posto.
Si salvò solo una parte della chiesa gentilizia di S.Apollonio.
Ad oggi insieme ai pochi ruderi rimasti sulla rupe, che vale comunque la pena di vedere, è visitabile un piccolo museo allestito dal Ministero dei Beni Culturali.
Palazzo Ducale Guastalla (Reggio Emilia)
Palazzo meraviglioso e ricco di una complessa storia di sovranità: antica dimora dei signori di Guastalla, i Gonzaga, dal 1539 rappresentò una vera e propria corte.
Pregevoli opere come le decorazioni di Bernardino Campi, la galleria dei marmi e il giardino all’Italiana furono aggiunte nel 1570 per opera dell’Architetto Tommaso Filippi.
Accolse poeti e artisti come il Guercino e il Tasso.
Recentemente passato a proprietà pubblica, dopo diversi passaggi di famiglie nobili e frequenti ristrutturazioni, avvenute anche nel secolo scorso, per adattare il palazzo a diversi usi.
Attualmente ospita mostre temporanee ed è sede dell’Atelier di Palazzo Ducale e dell’Ufficio informazioni turistiche e relazioni con il pubblico.
Duomo di Modena:
Il Duomo di Modena è tra i maggiori monumenti della cultura romanica in Europa, riconosciuto nel 1997 dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità, assieme alla sua torre Ghirlandina e all’adiacente Piazza Grande.
Dedicato a S.Maria Assunta, custodisce le spoglie di S.Geminiano, vescovo e patrono di Modena morto nel 397.
L’architetto Lanfranco e lo scultore Wiligelmo realizzarono la cattedrale in una sintesi fra la cultura antica e la nuova arte lombarda, creando un modello fondamentale per la civiltà romanica.
Castello di Montecuccolo (Modena):
Il Castello fu costruito con funzioni difensive nel 1019 e completato nel 1027, assieme ad altre torri sparse, la più importante delle quali era la torre Montecuccolo, ormai scomparsa.
Sorge a 873 metri s.l.m. unito al suo piccolo borgo medievale.
Di proprietà della famiglia che dal luogo prese il nome: i da Montecuccolo, poi Montecuccoli, è arroccato su una delle colline che circondano Pavullo nel Frignano, nella frazione Montecuccolo, e sovrasta il piccolo borgo medioevale omonimo, dove spicca la bella chiesa di San Lorenzo, costruita nel 1577.
Grazie ad una serie di restauri, è stato possibile restituirne l’uso al pubblico ed è ora sede del CEM (Centro Museale Montecuccoli) con il Museo naturalistico del Frignano “Ferruccio Minghelli” e la raccolta d’arte “Gino Covili”.
Palazzo Ducale di Sassuolo (Modena)
Soprannominato anche “Delizia Estense” è una delle più importanti residenze barocche dell’Italia settentrionale.
Il suo aspetto attuale prende forma per volere del duca Francesco I d’Este, che nel 1634 incarica l’architetto Bartolomeo Avanzini di trasformare l’antico e massiccio castello di famiglia in una moderna dimora extraurbana per la corte.
L’architettura del palazzo è impreziosita da fontane e circondata da spazi verdi, i dipinti splendidi realizzati da un’ equipe di straordinari artisti che ben interpretarono lo spirito ambizioso e stravagante di Francesco I, e il felice inserimento nella vallata del Secchia, fanno di quest’ultimo un capolavoro unico.
Le due Torri Garisenda e degli Asinelli (Bologna)
la torre degli Asinelli è stata costruita tra il 1109 e il 1119, è la torre medievale pendente più alta al mondo con i suoi 97,2 mt, i suoi 498 gradini e i suoi 1.3° di pendenza, che una volta arrivati sopra regalano un panorama sulla città unico.
Insieme alla Garisenda sua sorella minore è il simbolo della città di Bologna.
La curiosità è che durante il Medioevo vennero costruite altre case-torri o torri da ricche famiglie bolognesi, ad oggi se ne possono ancora trovare 24.
Rocchetta Mattei (Bologna):
A Grizzana Morandi, paese dell’Appennino Bolognese, tra le montagne, nel 1850 venne costruito sulle rovine di un castello medievale di proprietà di Matilde di Canossa, un castello particolarissimo e fiabesco.
L’artefice fu il Conte Cesare Mattei, le cui motivazioni per tale costruzione erano ben precise: creare un centro operativo che fosse in grado, tramite l’utilizzo di erbe, di curare qualsiasi malattia umana.
Gli ambienti particolari vi faranno fare un salto spazio temporale! La visita è consigliatissima.
Borgo e Abbazia di Monteveglio (Bologna)
Il grazioso borgo di Monteveglio si trova a circa 30 min da Bologna, su di una collina della Valsamoggia.
La meravigliosa abbazia venne eretta tra l’XI e il XII secolo per celebrare la vittoria di Matilde di Canossa sul cugino Enrico IV, durante l’assedio di quest’ultimo alla Rocca nel 1092.
Attualmente il monastero è ben gestito da una confraternita francescana, ma sono molti i sentieri che si possono percorrere camminando nel Parco Regionale dell’Abbazia di Monteveglio; la natura rigogliosa vi entusiasmerà.
Basilica di Santo Stefano (Bologna)
Conosciuta anche come il complesso delle “Sette Chiese” si affaccia sull’omonima piazza.
Edificata sopra un preesistente tempio dedicato a Iside, la tradizione indica San Petronio come ideatore della basilica, che avrebbe dovuto imitare il Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Il complesso della Basilica è il più singolare di Bologna, io lo amo molto, ed è un vero e proprio santuario cittadino, composto dall’unione di più edifici sorti in epoche diverse.
Ora gestito dai monaci benedettini, è comunque tranquillamente visitabile.
Santuario della Madonna di San Luca (Bologna)
Il Santuario di San Luca, è il simbolo di Bologna oltre all’oggetto di culto religioso.
È collegato al centro città da una strada che, a partire da Porta Saragozza, si snoda per quattro chilometri in un porticato che, con le sue 666 arcate, è il più lungo al mondo insieme gli altri portici della città di circa 40 Km.
Dal Santuario si può godere di una meravigliosa vista sul paesaggio circostante.
E’ stato attivato a partire dal 2017 il terrazzino panoramico, dal quale si può, ammirare una veduta unica di Bologna, a 180 gradi, dai colli, fino al centro e a Casalecchio di Reno.
Reggia di Colorno (Parma)
La Reggia di Colorno a 15 km da Parma è anche chiamata Versailles italiana dei Duchi di Parma.
Elegante e monumentale struttura architettonica, con oltre 400 sale, corti e cortili.
Anche il giardino alla francese, presente al suo esterno, ci ricorda la Reggia di Francia.
Un tempo abitata dai Sanseverino, dai Farnese, dai Borbone e da Maria Luigia d’Austria.
Nel 1970 comincia per la Reggia un’epoca di restauri, di eventi e di mostre d’arte che permettono di far conoscere e valorizzare gli ambienti ducali.
Oggi la Reggia di Colorno, visitata ogni anno da decine di migliaia di turisti, è anche la sede di ALMA, una Scuola di Cucina Italiana che, sotto la guida di Gualtiero Marchesi, offre formazione specialistica a centinaia di giovani cuochi provenienti da tutto il mondo.
Castello di Torrechiara (Parma):
Meraviglioso Castello situato a Langhirano a 18 km da Parma, nelle bellissime stanze affrescate tutto parla della favola d’amore tra Pier Maria Rossi e Bianca Pellegrini.
A partire dalla Camera d’oro, attribuita a Benedetto Bembo, e alla stanza nuziale.
La Rocca d’impianto quattrocentesco, affascinò scrittori e registi: fu set del celebre film Ladyhawke.
Il nome Torrechiara deriva da “torchio”, nel cuore della valle, dove si producono vini oggi ed olio nel Medioevo.
Oggi di prorietà dello Stato, è anche chiamata la fortezza del cuore affrescato.
Visitarla è una gioia per lo spirito e per gli occhi.
Palazzo della Pilotta (Parma):
La Pilotta è un imponente complesso monumentale, unico al centro della città di Parma, simbolo del potere ducale dei Farnese.
Fanno parte del complesso e si possono visitare con un unico biglietto lo splendido Teatro Farnese, la Galleria Nazionale e la Biblioteca Palatina.
Tutte e tre le istituzioni hanno al loro interno importanti tesori da ammirare o svolgono servizi in contesti e ambientazioni splendide, come l’opera lignea di Giovan Battista Aleotti del 1618, il Teatro Farnese.
Rocca San Vitale di Fontanellato (Parma):
La Rocca Sanvitale di Fontanellato si erge al centro del borgo, circondata da ampio fossato colmo d’acqua: racchiude uno dei capolavori del manierismo italiano, la saletta dipinta dal Parmigianino nel 1524 con il mito di Diana e Atteone.
All’interno della Rocca ancora intatto l’appartamento nobile dei Sanvitale.
Nella Rocca Sanvitale di Fontanellato visitabile l’unica Camera Ottica in funzione in Italia, all’interno della quale un sistema di specchi riflette l’immagine della piazza antistante su uno schermo.
Questo e tante altre meraviglie da approfondire meritano sicuramente la visita.
Il Duomo di Piacenza:
A Piacenza c’è un antica cattedrale ricca di storia, dedicata a Santa Maria Assunta: il Duomo di Piacenza, costruito tra il 1122 e il 1133 sulle basi dell’antica cattedrale di Santa Giustina dell’ 855 .
Pare che a distruggerla fu un terremoto nel 1117 , ma alcune fonti danno la colpa al materiale scadente con cui fu costruita.
Chiunque vi giunga davanti, da qualsiasi parte arrivi, istintivamente alzerà la testa per ammirare la Torre campanaria del 1333, sulla cui cima vi è posto un angelo in rame dorato, messo lì nel 1341, con in mano il segno della passione di Cristo, la Croce.
Ricca è la storia del Duomo e dei suoi pregevoli affreschi; vi invito a scoprirli.
Castello di Vigoleno (Piacenza):
Il Borgo di Vigoleno è Certificato fra i Borghi più Belli d’Italia e Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.
Costituisce un esempio perfetto della logica abitativa del Medioevo ed un esempio perfetto di sistema difensivo.
Sulle sue imponenti mura merlate, percorse in parte da un panoramico camminamento di ronda, spicca la mole del mastio.
Dalla piazza principale, dove si trova la fontana cinquecentesca, andando verso est si raggiunge la chiesa romanica di San Giorgio, della seconda metà del XII secolo.
L’antico borgo, giunto intatto fino ai nostri giorni, era un feudo della famiglia Scotti e conserva la cinta muraria, l’alto mastio, il camminamento di ronda e la cisterna/ghiacciaia.
Da non Perdere!
Castell’Arquato (Piacenza):
Castell’Arquato è bellissimo borgo medioevale e città d’arte, distante circa trenta chilometri dal capoluogo Piacenza e poco di più da Parma.
Strategicamente situato sulle prime alture della Val D’Arda, il borgo medioevale e’ arroccato lungo la collina e domina il passaggio.
Il borgo è costruito secondo la struttura dei borghi medioevali e non ha subito negli anni modifiche di rilievo. La sua cultura, storia, ricchezze naturalistiche e gastronomia si fondono in una armonia perfetta.
Gli eventi che si svolgono nei luoghi limitrofi sono assolutamente da non perdere.
Conosciuto anche come il Borgo degli Innamorati, racchiude al suo interno una magica atmosfera, caratterizzato da stretti vicoli, voltoni e tortuose scalinate dove è bello perdersi abbracciati alla persona del cuore.
Castello Estense (Ferrara):
E’ il maestoso simbolo di Ferrara con le sue quattro torri circondate dal fossato, i rossi mattoni di cotto, le eleganti balaustre bianche, le prigioni e le sale per i giochi e il diletto di corte.
Il Castello Estense di Ferrara ha ottenuto lo status di MUSEO DI QUALITA’ riconosciuto dall’Istituto per i Beni Culturali dell’Emilia Romagna.
Le sue torri che rappresentano splendidamente la magnificienza e la potenza della famiglia D’Este, sono poste ai 4 angoli, e precisamente: Torre Marchesana a sud-est, Torre di san Paolo a sud-ovest, Torre di Santa Caterina a nord-ovest e Torre dei Leoni a nord-est, dalla quale è possibile ammirare da uno splendido punto panoramico la città.
Abbazia di Pomposa (Ferrara):
L’abbazia di Pomposa si trova nel comune di Codigoro ed è una delle più importanti di tutto il Nord Italia.
L’origine dell’abbazia risale ai secoli VI-VII, quando i benedettini si insediarono sull’Insula Pomposia, un’isola protetta dal mare, circondata da due rami di fiume. (Po di Goro, Po di Volano).
Il complesso è composto da tre nuclei essenziali: la chiesa, preceduta da un elegante atrio e con accanto il campanile, il monastero ed il palazzo della Ragione.
Chi ama l’arte antica non deve perdere l’occasione di ammirare nella basilica di Santa Maria uno dei cicli di affreschi più preziosi di tutta la provincia, di ispirazione giottesca, e il bellissimo pavimento a mosaico con intarsi di preziosi marmi collocati tra il VI e XII secolo.
Comacchio (Ferrara):
Comacchio ha origine circa duemila anni fa. L’origine etimologica del nome è incerta: (greco-latino cumaculum= “piccola onda”; “raggruppamento di dossi” in etrusco).
La sua fondazione viene attribuita agli Etruschi, che erano già presenti in altri luoghi sul Delta del Po, di cui Comacchio è diventato il maggiore centro anche a livello paesaggistico.
Sorta sull’unione di tredici piccole isole (cordoni dunosi litoranei) formatisi dall’intersecarsi della foce del Po con il mare, ha dovuto basare l’intera sua economia sull’acqua.
Chiamata infatti la piccola Venezia, è dotata di un fascino particolare, che solo le terre sul Po hanno.