Corte delle Piacentine: visita al set del film “Novecento”
Se vi trovate dalle parti di Busseto in terre Verdiane, consiglio assolutamente una visita alla Corte delle Piacentine, anche perchè proprio qui vennero girate nel 1975 molte delle scene del famosissimo film “Novecento” di B.Bertolucci.
Questa enorme corte rinascimentale con architettura tipica lombarda, si trova proprio nel cuore della bassa parmense a due passi da Roncole Verdi, paese che diede i natali al Maestro Giuseppe Verdi.
Fu fatta costruire parzialmente nei primi anni del 1800 dal Principe Cremonese Giovanni Vidoni de’ Soresina, su progetto dell’architetto Luigi Voghera.
L’ardito e ambizioso progetto socio/economico di costruire una corte autosufficiente, che producesse qualsiasi cosa necessaria al sostentamento della signoria e dei braccianti che vivevano al suo interno, non si compì mai completamente.
Solo un terzo della corte progettata infatti si concluse intorno al 1834.
Anche la scelta della posizione non fu casuale ma strategica, infatti la corte si trova tra le provincie di Parma, Piacenza, e Cremona, vicino alla linea fluviale del Po per garantire il transito delle merci.
Dopo un minuzioso restauro per mano degli attuali proprietari Alessandro Lusuardi e Milly Freddi, il cui ambizioso progetto, che tra l’altro condivido a pieno, e quello di fare conciliare il passato con il presente.
La corte rinasce nelle vesti di Azienda agricola e Agriturismo con camere, prendendo il nome di “Corte degli Angeli”.
Corte delle Piacentine: la storia in breve…
Corte a pianta quadrangolare con al proprio centro l’aia lastricata in cotto rosso, originale dell’epoca.
Delimitata da quattro lunghe ali di fabbricato, è una costruzione unica e diversa da tutte le cascine che si trovano nel territorio parmense circostante.
Questo perché lo stile della corte chiusa legata all’azienda agricola, era all’epoca caratteristico della grande proprietà terriera e latifondista Cremonese.
La zona della bassa Parmense invece è sempre stata costituita da piccole proprietà terriere, e da cascine disseminate nella Pianura Padana.
Nell’angolo all’ entrata della corte vi è un torrione, che doveva essere la torre campanaria della cappella, presente in tutte le corti lombarde, anch’essa non fu mai realizzata e divenne col tempo una piccionaia.
Entrando alla corte invece si percorre il colonnato dorico lasciandosi sulla sx quella che nel 1800 era la porcilaia, spazio dedicato all’allevamento del maiale, animale molto importante in questa zona dell’ Emilia.
A tale riguardo se volete saperne di più potete leggere il mio articolo riguardante il “Museo del Maiale”.
La Palazzina centrale, sempre sul lato porcilaia, era stata pensata come abitazione del casaro, artigiano indispensabile all’interno dell’intero complesso.
La produzione del Parmigiano Reggiano anche allora, rappresentava il prodotto di eccellenza dell’intera filiera.
Nel Palazzotto a lato vi era l’abitazione del fattore, direttore dell’azienda, altra figura di rilievo.
Sotto all’abitazione del casaro c’erano le stanze per la raccolta del latte e il caseificio, mentre verso la fine del porticato erano presenti i magazzini di stagionatura del formaggio.
Alla fine del porticato saliamo nell’ampio spazio, anticamente dedicato al fienile, infatti al centro di esso vi è una botola che serviva proprio per buttare il fieno direttamente nella stalla sottostante.
Ad oggi questa area è vuota e dedicata ad eventi, in una nicchia sopra ad una trave del secondo stanzone vivono da sempre una coppia di barbagianni “gli angeli della Corte” appunto, che escono solo di notte a cacciare topolini per cibarsi.
Entrando successivamente nelle stalle, ci rendiamo conto dall’ architettura delle stesse, e di come il Principe volesse conciliare tra loro i due aspetti di funzionalità e bellezza.
Tutta la stalla infatti è costituita da archi e colonne con capitelli del 400 diversi tra loro recuperati da un antico convento di Soragna.
Oltre a questo la stalla era stata costruita con un estrema attenzione al benessere degli animali, cosa non scontata in quei tempi.
Infatti per essere un edificio vecchio di almeno 200 anni, ci fa notare Milly durante il tour nella proprietà, è perfettamente areata, ben illuminata, con un efficace sistema di raccoglimento dei reflui.
Sul retro della proprietà vi è un portone enorme ed originale, che mostra i campi nei quali venivano raccolti i bachi da seta, attività remunerativa legata agli alberi di Gelso, sviluppatasi in molte province emiliane.
In una parte del terzo lato frontale alla casa del fattore e del casaro, troviamo l’edificio che anticamente rappresentava il granaio con le scale in sasso ripide e strettissime che portano al secondo piano.
Al primo piano ad oggi sulla dx sono presenti le camere da letto degli ospiti del agriturismo, mentre frontalmente alle camere è posta una sala con camino e tavolone centrale, utilizzata solitamente per eventi culturali.
Visita guidata alle location simbolo del film “Novecento”
Questa grande corte, che continuò negli anni ad essere abitata da famiglie contadine, richiamò l’interessa del regista parmense Bernardo Bertolucci, che decise di affittarla, per girarvi parte delle riprese del suo film “Novecento”.
La trama di questo vero e proprio Colossal costato 4 miliardi di lire, racconta dei cinquant’anni di storia d’Italia dal 1900 al 1945.
Delle lotte di classe attraverso la narrazione delle vicende di due famiglie, una di contadini e l’altra di signori, scandite dall’alternarsi delle stagioni, e dalle vicende della guerra.
Nel 1975 per circa 12 mesi, lavorarono sul set del film star del cinema internazionale che di lì a poco sarebbero diventati attori famosi noti a tutti, del calibro di: Robert De Niro, Gèrard Depardieu, Stefania Sandrelli, Donald Sutherland…
Senza dimenticare poi i premi Oscar Vittorio Storaro per la meravigliosa fotografia, ed Ennio Morricone per la colonna sonora.
Una grande e intramontabile opera cinematografica restaurata dalla Cineteca di Bologna, che ancora oggi sa risvegliare passioni politiche e discussioni, ma certo non lascia indifferenti.
La padrona di casa Milly Freddi ci ha accompagnati in una esaustiva visita guidata, narrandoci la storia della Corte e mostrandoci i luoghi utilizzati per il film.
Quelli che più di tutti possono essere ricordati sono le grandi stalle, nelle quali vennero girate diverse scene importanti: La giovane contadina che segue il padrone della tenuta.
Un Burt Lancaster ormai anziano, che successivamente si impiccherà proprio in questo edificio.
Sui muri di ogni stanza, vengono riportati piccoli quadretti, rappresentanti i fotogrammi del film, che ricordano la scena precisa e la location.
Altri tre luoghi di grande importanza sono il granaio, nel quale Olmo (figlio del fattore) e Alfredo (figlio del padrone) ancora bambini, guardano dai bassi finestroni la campagna davanti a loro, e in lontananza vedono la città.
La scalinata che porta al granaio lungo la quale Olmo incontra per la prima volta Anita e la bacia.
Il Salone con camino posto a sinistra della scalinata del granaio, nel quale viene girata la scena in cui il padre di Olmo chiama il bambino e gli spiega come sarà la sua vita da adulto, e come si dovrà comportare per essere un buon popolano.
Ultima ma importantissima l’aia della corte, luogo chiave della vita di tutti i contadini che hanno vissuto e lavorato in questo luogo.
Sull’aia si celebravano i banchetti nuziali, le feste padronali e quelle legate al ciclo delle stagioni.
Da ricordare le scene della battitura del grano, come da tradizione, e della raccolta del fieno, girate proprio qui.
Come anche il processo al padrone Alfredo Berlinghieri, e la scena fortemente evocativa della bandiera comunista.
Passeggiando lungo i porticati, ed entrando nelle stanze sapientemente restaurate, si respira fortemente quest’aria di passato, che a mio avviso luoghi come la bassa parmense stanno cercando di mantenere, nel rispetto di questo “piccolo mondo antico” cosi sincero e ricco di valori.
Info visita guidata:
Percorso guidato su prenotazione, dedicato alla storia e all’architettura di questo edificio e/o a calcare le orme del set cinematografico“Novecento” .
Visite su prenotazione, biglietto d’ingresso € 5,00 a persona.
Per meno di 4 persone l’ingresso è fissato ad € 20,00.
Durata media della visita 30 minuti.
La Corte degli Angeli
Vorrei spendere qualche parola anche sul progetto di Milly e Alessandro, che ho avuto il piacere di conoscere.
E’ con grande sollievo ed ammirazione, che mi rendo conto dell’ esistenza di persone che hanno la passione e il coraggio di operare, affinché quei preziosi frammenti di vita agreste tornino ad essere fruibili, attraverso un accurato progetto di riqualificazione e diversificazione.
Oltre ad accogliere i propri ospiti all’ interno di confortevoli e personalizzate stanze da letto arredate con materiali naturali, le stesse che in passato furono occupate dai contadini, Milly ed Alessandro portano avanti un progetto di rinaturalizzazione dei terreni.
Una parte dei terreni appartenenti alla corte infatti è stata sottratta alle produzioni agricole nell’ ambito di un piano di sviluppo europeo che ha portato alla creazione di zone umide per la sosta della fauna migratoria, e di aree di macchia-radura per il ripopolamento della selvaggina.
Sono tanti gli spazi presenti alla Corte degli Angeli fruibili sia ai suoi ospiti ma anche a chi li prenota per set fotografici, eventi culturali e musicali (solo in ore diurne), o location per format televisivi.
Io personalmente sono rimasta affascinata dalla soffitta fronte granaio, uno spazio grande e arredato con gusto nel quale trascorrere la serata, leggendo, chiacchierando con amici e gustandosi un buon bicchiere di vino.
Se vi trovate in zona consiglio assolutamente di fermarvi per godervi qualche giorno di pace e tranquillità in questo oasi assolutamente rigenerante.
Per maggiori info potete consultare il sito della Corte degli Angeli.
Inoltre sono molte le attrazioni e i ristoranti tipici nelle vicinanze da non lasciarvi sfuggire.
Nell’attesa di un articolo a tema, consiglio assolutamente di andare a visitare, facendo una passeggiata a piedi o in bicicletta, tramite la ciclabile e tempo permettendo, la Chiesa della Collegiata di San Bartolomeo e il Palazzo Orlandi a Busseto.
La Corte degli Angeli si trova in strade piacentine, 112 – 43011 Roncole Verdi – Busseto (PR)
Tel: 338 1647181
Come arrivare…
Da Milano:
Seguire indicazioni per Tangenziale Est/A51, entrare in A51 e successivamente dopo circa 95 Km prendere l’uscita Fidenza/Salsomaggiore Terme, mantenere la dx al bivio e seguire le indicazioni per Busseto/Soragna, Entrare in SP12 e seguire sempre per Soragna, prendere variante SP11 terza uscita e dopo 2,9 Km svoltare a dx per Strade Piacentine, ve le troverete sulla sx dopo circa 1,5 km.
Da Bologna:
Entrare in Tangenziale nord di Bologna e seguire le indicazioni Milano/Firenze, dopo 350 mt entrare in A14 – Autostrada Adriatica, prendere l’uscita A1 verso Miliano, dopo 104 km prendere l’uscita verso Fidenza/Salsomaggiore Terme , mantenere la dx al bivio e seguire le indicazioni per Busseto/Soragna, Entrare in SP12 e seguire sempre per Soragna, prendere variante SP11 terza uscita e dopo 2,9 Km svoltare a dx per Strade Piacentine, ve le troverete sulla sx dopo circa 1,5 km.
Se vi è piaciuto l’articolo scrivetelo nei commenti, sarò felice di leggerli, e se conoscete qualche altra location di film in Emilia da potere visitare, consigliatemela, andrò sicuramente a dare un’occhiata…
2 commenti
Carlos Oliva
Hai descritto molto bene la tipicitá di questa bellissima corte, speriamo che i proprietari riescano a mantenerla viva e fruibile. Una vera perla da visitare.
Giovanna
Appena tornerete in Italia vi ci porto! Grazie Carlos contenta che ti sia piaciuto l’articolo