Marola perla dell’Appennino Reggiano, tra castagneti secolari, antiche Abbazie e foliage.
Se c’è un luogo nel nostro bell’Appennino Reggiano assolutamente da visitare d’autunno, questa vera e propria perla è il piccolo e accogliente paese di Marola, distante circa 33 km da Reggio Emilia.
Siete mai stati in questo grazioso paesello dell’Appennino Reggiano, dove il tempo sembra essersi fermato?
Immerso nei castagneti e fortemente legato ad un’Abbazia importantissima e riconosciuta a livello europeo, vero e proprio simbolo di Marola: La Chiesa di S. Maria Assunta.
Be io vi consiglio di passare in queste terre almeno un paio di giorni…e sicuramente il periodo più suggestivo per quanto riguarda i colori, la visita a sagre tipiche, la degustazioni dei prodotti quali: castagne e funghi, è proprio l’autunno.
Per non dimenticare la visita di alcuni borghi caratteristici con case torri nelle vicine località di Sorchio e Cigarello.
La possibilità di effettuare cammini come la rinomata “Via Matildica del Volto Santo” che vi può condurre fino alla vicina Carpineti che ne è il Comune.
Inoltre udite udite sembra che le origini del Parmigiano Reggiano, che anticamente veniva chiamato “Formaghio”, provengano proprio dai monaci benedettini dell’Abbazia di Marola.
Seguitemi in questa giornata dedicata come sempre a tradizione, cultura e bellezza per gli occhi e lo spirito.
Cosa visitare a Marola perla dell’Appennino Reggiano
Antica Chiesa di S. Maria Assunta
Questa mirabile Abbazia, voluta da Matilde di Canossa, figura onnipresente in epoca medievale nel nostro Appennino e non solo, presenta un’entrata con portone di bronzo inciso, e dei capitelli fogliati ai lati poggianti su esili colonne, che con l’abside presente all’interno, vanno a costituire le parti originali della chiesa costruita tra il 1076 e il 1092.
Faccio subito una premessa non so chi conosce l’ARS Canusina, l’arte che ripropone sotto forma di ricami, incisioni e dipinti i motivi dello stile romanico padano presente nei capitelli?
Di questo ne parleremo in un’articolo a parte.
La storia in breve:
Fermatevi ad ammirare le bellissime incisioni del portone d’accesso realizzate da un’artista reggiano, sul quale è possibile sin da subito vedere rappresentate le origini della Chiesa.
Il primo simbolo in basso a sx infatti è proprio quello della Gran Contessa Matilde, ci sono poi figure diverse tra le quali, il personaggio chiave per il quale la Contessa farà costruire l’Abbazia con annesso il Monastero Benedettino: L’eremita Giovanni.
Giovanni che viveva nel bosco di Marola coltivando il suo orticello, fu colui che consigliò a Matilde di continuare la guerra contro l’imperatore Enrico IV, in occasione dell’Assemblea al Castello di Carpineti convocata dalla Contessa nel 1092.
Guerra che fu vinta da Matilde!
Quest’ultima per celebrare il saggio consiglio di Giovanni fece costruire nel punto in cui abitava l’eremita, la chiesa con convento dedicata a Santa Maria.
Tante sono le chiese che si dice siano state edificate per volere di Matilde, non tutte però lo sono realmente, di questa chiesa vi è documentazione certa di attribuzione alla Gran Contessa.
Nel 1151 alla morte di Matilde il convento annesso alla chiesetta divenne monastero benedettino, e nel tempo si consolidò acquisendo molte proprietà terriere anche al di fuori della montagna, addirittura nelle saline di Cervia.
All’interno della Chiesa vi è la lastra d’altare con datazione 1151 appartenente alla prima chiesa originaria ampliata con la venuta di suddetti monaci.
Alla scomparsa dei monaci l’intero complesso subì diverse e radicali ristrutturazioni, divenne proprietà dei duchi d’Este che trasformarono la chiesa romanica in chiesa barocca.
Dopo la caduta della famiglia d’Este l’Abbazia da residenza estiva divenne un seminario per lungo tempo frequentato da giovani con vocazione sacerdotale.
Dal 1990 dopo la ristrutturazione effettuata dalla Diocesi di Reggio, l’Abbazia è diventata una “casa per ferie e ospitalità religiosa” con quasi cento stanze di diversa tipologia, chiamata “Centro Diocesano di Spiritualità e Cultura”
La struttura ospita turisti in visita al territorio, persone che vogliano ritirarsi per motivi di studio spirituale, seminari, momenti di preghiera e tanto altro.
Raggiungere l’Abbazia è molto semplice…
si può farlo sia a piedi che in macchina, che con qualsiasi altro mezzo percorrendo la strada che dopo 500 mt dal centro del paese, ci compare sulla sx con tanto di indicazione.
Io consiglio di percorrerla a piedi.
Dopo circa 1 km arriveremo ad un incrocio e tenendo la sx gireremo in via del Santuario, vedremo in lontananza il grande edificio rappresentato dal Centro Diocesano annesso all’Abbazia e saremo arrivati.
Consiglio inoltre una visita guidata prenotabile al cell: 366.8969303 “Associazione amici di Matilde di Canossa”, oppure telefonando allo 0522 813127 Centro Diocesano di Spiritualità.
Il costo della visita è di 5 euro e a mio avviso ne vale decisamente la pena.
Passeggiata nel Castagneto Comunale di Marola, visita ad uno dei metati dell’Appennino Reggiano.
Anticamente Marola era ricca di boschi, poi i monaci benedettini per sfamare se stessi e gli abitanti del paese, visto che la località si trovava ad 800 metri di altezza s.l.m e non era possibile coltivare grano, trasformarono il bosco in castagneto.
Le castagne venivano essiccate all’interno dei ”metati” case in pietra poste a lato delle abitazioni, nelle quali veniva costantemente acceso un fuoco, sotto al ripiano dove i preziosi frutti venivano poste.
Il processo di essicazione durava dai 30 ai 40 giorni.
Le castagne secche venivano portate al mulino per essere ridotte in farina, necessaria alla produzione degli alimenti ricchi di calorie e molto nutrienti, quali frittelle, pane, biscotti e tanto altro
Ad oggi è possibile passeggiare nel castagneto comunale, vicino al campo sportivo oppure dietro all’ Abbazia, raccogliendo gratuitamente castagne e ammirando i pochi metati ormai rimasti e quelli ristrutturati.
Inoltre a Ottobre e Novembre i colori e le varietà di alberi presenti creano una tavolozza di affascinanti tonalità calde e avvolgenti.
A Ottobre il paese è assalito da orde di persone che vengono ad assistere alla “Sagra della Castagna”, oppure a raccogliere il sostanzioso frutto, meglio ancora se è un “Marrone”.
Per le famiglie con bambini oppure le scolaresche elementari e medie, è possibile compiere un interessante percorso didattico sulla civiltà del castagno all’interno del metato “ La Casa del pan d’albero”.
Suddetta esperienza è fruibile su prenotazione contattando il Comune di Carpineti al Tel: 0522/615023 oppure consultando il sito della Proloco.
A Marola sono presenti e attive ad oggi alcune aziende castanicole che mantengono il castagneto coltivato, secondo le buone pratiche colturali e che hanno una piccola ma significativa produzione di marroni.
Se li dovete acquistare allora vi consiglio io un luogo…
Concludo dicendo che se volete immergervi in un Castagneto addobbato con tante opere d’arte non potete perdervi il mio articolo sul Borgo di Cà Manari.
Ma torniamo a noi, dove potete comprare degli ottimi Marroni…
Consiglio di acquistare i marroni rossi di Chicco Salimbeni, direttamente dal bosco di sua proprietà, da lui a nominato “Bosco Salimba” telefonate prima per prenotarli al 351 8432123.
Anche perché Chicco non si trova sempre nel suo bosco, solitamente è impegnato a fare l’attore cinematografico…vi dice qualcosa il film “Radio Freccia”?
Dove mangiare a Marola
Per mangiare a Marola c’è veramente l’imbarazzo della scelta, io ho seguito le indicazioni di un’amica buongustaia che mi ha consigliato il Ristorante “Il Portico” in pieno centro paese.
Visto che è l’unico che ho provato in queste zone mi limiterò a dirvi che piatti come la carne e i salumi, i cappelletti o tortelli sono molto buoni.
Il ristorante dispone anche di un’ottima scelta in fatto di lambruschi.
Il personale è cortese e il servizio è veloce ed efficiente, ottimo il rapporto qualità prezzo.
Antipasto, primo piatto e contorno 25 euro.
Il Ristorante Osteria il Portico, si trova in via Via Dante Alighieri, 83 42033 Carpineti (RE)
Info per raggiungere Marola in Appennino Reggiano
In Bus dalla stazione di Reggio Emilia:
è possibile consultare il sito aggiornato con orari di partenze e giorni.
In auto da Reggio Emilia:
Prendere la SS63 con direzione Puianello, seguire sempre per Carpineti, continuando sulla SS63 dopo la frazione di Migliara seguite le indicazioni Marola e sarete arrivati.
Spero che il mio articolo sia stato d’aiuto per raggiungere luoghi lontani dalle solite mete, che riescono ancora a stupire ed emozionare, attendo come sempre vostre impressioni e o richieste di approfondimento.
Venitemi anche a trovare su Instagram e Facebook per vedere video, reel e info della mia bella Emilia.
4 commenti
Ilaria
👏🏻 Bravissima, articolo molto dettagliato, completo e ricco di spunti!
Giovanna
Grazie Ilaria mi fa piacere ti sia piaciuto, Questi luoghi un po’isolati sono perle da preservare.
Carlos Oliva
Bell’ articolo, ma tu sai distinguere le castagne dai marroni?. A noi risulta che solo i marroni si possono abbrustolire!!.
Giovanna
Ciao Carlos certo il marrone ha il sedere quadrato, la castagna tondeggiante, si in effetti tra i due è il marrone che deve essere abbrustolito.