Rocca di Sala Baganza: visita alla Roccaforte delle donne in provincia di Parma
Conoscete il grazioso paesino da Sala Baganza?
È un piccolo centro abitato a circa 14 km da Parma, il cui antico simbolo che non passa certo inosservato, è l’imponente Rocca di Sanvitale.
Sala Baganza inoltre per chi non lo sapesse è stata forgiata, insieme ad altri 20 comuni italiani con meno di 60.000 abitanti, del titolo di Gioiello d’Italia dal Ministero per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport.
La Rocca di Sala Baganza fa parte dei Castelli di Parma Piacenza e Pontremoli, e a dire il vero mi ricorda tanto un’altra Rocca molto vicina a dove abito, la Rocca di Scandiano.
Oltre al percorso museale dei piani nobili ospita al suo interno, nelle suggestive cantine e nell’ex ghiacciaia, il “Museo del Vino”, in percorso sensoriale che racconta il vino di Parma, facente parte dei “Musei del Cibo di Parma”.
Se desiderate fare il pieno di cultura sia storica che enogastronomica, una tappa a Sala Baganza è assolutamente consigliata.
Se capitate in primavera poi passeggiare nel bellissimo Parco, voluto dai Farnese che l’abitarono, rappresenta il completamento di questa bella esperienza.
Io ho visitato la Roccaforte grazie ad una cara amica e collega travel blogger “parmigiana”, Alice.
Dopo esserci stupite davanti a tanta meraviglia non potevo che stupirmi davanti alla bontà di un prodotto tipico di queste zone, non indovinate quale?
Nella scaletta che vado ad introdurvi lo scoprirete…
Nell’articolo troverete:
- Visita alle sale affrescate della Rocca e alla bellissima “Sala dell’Apoteosi”.
- Info su come raggiungere la Rocca e quando visitarla.
- Spuntino alla storica bottega Merusi, nella quale degustare il vero Prosciutto di Parma D.O.P.
Visitare la Rocca di Sala Baganza è importante perché il bastione ha ospitato nobili famiglie che hanno fatto la storia locale, tra le quali i Sanvitale appunto, i Farnese, i Borbone e l’amata Duchessa Maria Luigia d’Asburgo.
Quest’ultima fu moglie di Napoleone Bonaparte e particolarmente legata a Sala Baganza, la scelse per crescere i suoi due figli.
Non a caso il castello fa parte del circuito dei “Castelli delle Donne” perché le donne e mogli che lo abitarono furono le artefici dei maggiori impulsi artistici e intellettuali avvenuti nell’affascinante roccaforte.
Breve storia della Rocca di Sanvitale in date:
1258 la famiglia Sanvitale acquista il possedimento dalla famiglia Franceschi e ne sarà proprietaria per oltre 300 anni.
1477 Gilberto III Sanvitale ordina l’ampliamento del possedimento che diventerà dimora signorile di campagna.
Tra il 1564 e il 1578 le stanze della Rocca vengono arricchite con cicli di mirabili affreschi eseguiti da Ercole Procaccini e Orazio Samacchini, per volere della moglie di Giberto IV, Barbara Sanseverino musa ispiratrice della ricca vita di corte.
1612 anno delle decapitazioni degli esponenti maschili della famiglia Sanvitale, alla quale succedettero due importanti famiglie, la prima di queste la Famiglia Farnese.
1733 Arrivo della famiglia Borbone, dopo che i Farnese abbandonano il possedimento per trasferirsi a Colorno.
In questi anni la residenza conosce un nuovo periodo di splendore grazie a Maria Amalia d’Asburgo, moglie di Ferdinando il Borbone.
Amante della caccia e desiderosa di allontanarsi dal marito, si stabilisce a Sala Baganza, facendo erigere nella riserva ducale un Casino di caccia, su disegno dell’ architetto francese Alexandre Ennemand Petitot.
1804 anno di ascesa di Napoleone e di confisca dei terreni e della Rocca stessa, il nuovo proprietario, il tenente piemontese Michele Varron fu l’artefice dell’abbattimento dei tre lati della dimora.
Varron riteneva (e qui mi scatta la ferocia ma mi taccio), che l’edificio fosse troppo grande e fastoso, ad oggi infatti è rimasta solo la facciata a nord prospiciente la Piazza, la cappella costruita da Ferdinando nella quale si può leggere un epitaffio a Napoleone e le scuderie.
1988 il Comune di Sala Baganza acquista la porzione ad ovest dell’ala superstite, mentre la porzione ad est diventa proprietà privata.
Percorso di visita della Rocca di Sanvitale e della Sala dell’Apoteosi.
L’interessante percorso della mostra, inizia al primo piano nella “Sala delle Capriate” che conserva una serie di frammenti di affreschi della scuola emiliana del tardo cinquecento.
All’ interno delle sale inoltre è possibile visitare la mostra permanente “Sacro e Profano” di Jucci Ugolotti costituita da un interessante ciclo di sculture.
Subito dopo si entra nella “Sala dei Busti” un piccolo studiolo che mi è molto piaciuto perché dipinte alle pareti vi sono “le grottesche”, ampiamente presenti in molti castelli tra i quali il Castello di Torrechiara in provincia di Parma.
Le ricercate figure ibride e mostruose che si intersecano con fiori e frutta le troveremo anche nel “Camerino del Baglione”,stanza che prende il nome dell’autore delle mirabili grottesche, Cesare Baglione.
Vicino al Camerino del Baglione vi è la “Sala dell’Eneide”, rappresentante il ciclo pittorico voluto da Giberto IV Sanvitale, la cui realizzazione è attribuita a Ercole Procaccini.
Il soffitto riccamente affrescato su base rosso porpora, raffigura al centro una Venere ammaliatrice, e intorno i cicli di vita di Enea il figlio della dea.
E sempre di Uomini e Dei si continua a Parlare giungendo nella “Sala di Ercole” anticamera degli appartamenti privati nobiliari, ricavata in seguito ad un ampliamento del torrione d’ingresso nell’Ottocento.
Commissionata da Giberto IV, in occasione delle nozze con Barbara Sanseverino, presumibilmente a Orazio Samacchini.
Proseguendo si trova l’ultima bellezza affrescata rinominata “Cappella Palatina” che racchiude due stanze in una: La Sala della Fama e il Gabinetto dei Cesari.
La prima attribuita a E. Procaccini e a B. Campi, mostra un sublime intreccio floreale con putti che circondano l’ellisse entro cui è racchiuso un angelo con la tromba aurea, simbolo di Fama.
La seconda rappresenta la Roma eterna che veste i panni di una donna elegantemente seduta con egida e colonna, alle pareti dentro a nove cornici campeggiano i busti di imperatori romani.
L’ultima bellezza che vale veramente la pena di visitare, ma che si trova nell’ala sud-ovest della Corte, in un’abitazione privata messa comunque a disposizione di chi vuole visitarla, è la “Sala dell’Apoteosi”.
Commissionata da Antonio Farnese al pittore Sebastiano Galeotti, fu terminata nel 1727 e restaurata nel 2010 dalla famiglia Merusi che ne è l’attuale proprietaria e ne ha permesso l’apertura al pubblico.
La prima e a mio avviso differenza delicatamente sublime è il cambiamento di cromia degli affreschi monocrami, stuccati a finto rilievo posti a parete rispetto al colori lievi ed eterei del soffitto.
Sembra che la stanza sia invasa da una luce dorata e tutto porta all’armonia tipica dell’Olimpo degli Dei.
Il tema principale è rappresentato dall’ascesa della casata farnesiana tra gli Dei dell’Olimpo.
Non si può lasciare La Rocca di Sala Baganza senza avere prima passeggiato lungo i viali del Giardino storico della Rocca.
Il giardino voluto dal conte Antonio Farnese nei primi anni del 700 e restituito ai suoi antichi splendori dal Comune di Sala Baganza.
L’inaugurazione del Parco è avvenuta il 26 Aprile 2009, da prato incolto quale era ridotto, è stato trasformato in un Giardino all’Italiana e l’intero progetto è stato curato dall’architetto Pier Carlo Bontempi.
L’area verde aperta al pubblico, con la bella stagione è palcoscenico di tante iniziative culturali e riprende l’antico progetto di epoca farnesiana.
La famiglia San Vitale dalla quale la Rocca di Sala Baganza prende il nome, visse a lungo a Fontanellato e maggiori info le potete trovare leggendo il mio articolo dedicato alla bella fortezza.
Info per visitare la Rocca di Sala Baganza
La Rocca è aperta:
Dal mercoledì alla domenica e osserva gli orari che potrete consultare sul sito dei Castelli dell’Emilia Romagna.
Chiusa 24-25-26 dicembre
Il prezzo dei biglietti è di 4 euro per la visita al piano nobile della Rocca e 5 euro per la Stanza dell’Apoteosi.
E necessario prenotare on-line o telefonicamente ai seguenti recapiti per effettuare la visita alla Rocca di San Vitale:
Tel. +39.0521.331342/3
Piazza Gramsci, 1, 43038, Sala Baganza (PR)
iatsala@comune.sala-baganza.pr.it
Dopo questo salto nel tempo, facciamo un altro piccolo saltino proprio di fronte alla Rocca di Sala Baganza nella bottega che dal 1876 produce il buonissimo e unico prosciutto crudo di Parma D.O.P
Non so voi ma io ho già l’acquolina in bocca…
Dove degustare un ottimo prosciutto crudo a Sala Baganza
Sala Baganza come dicevamo è anche la sede di un antichissima bottega che dal 1876 produce ottimi salumi, tutti rigorosamente fatti in modo naturale.
Alice mi ha portata a fare un aperitivo/degustazione nella bottega di famiglia gestita dalla generazione più giovane dei Merusi, che con impegno, passione e grande pazienza ci hanno introdotte nel mondo delle loro bontà suine.
Infatti essere i più antichi produttori di prosciutto crudo a Parma, ancora in attività, significa essere in possesso di ben 7 stabilimenti produttori di salumi nel cuore della Food Valley.
Inoltre la famiglia Merusi è al secondo posto come produttori di prosciutto crudo di Parma D.O.P al mondo, con più di un milione di prosciutti prodotti all’anno.
Alessandro il giovane proprietario della bottega che ci riceve mi spiega che la loro mission è:
oltre a produrre salumi come un tempo avvalendosi di artigiani locali esperti, proprio quella di fare conoscere il loro prodotto di alta qualità tenendo prezzi accessibili a tutti, di modo che tutti possano assaporarlo e apprezzarlo.
Le tipologie di salumi presenti alla bottega Merusi sono:
Prosciutto Crudo di Parma 30 mesi, Culatta 16 mesi, Coppa Rustica 12 mesi, Coppa naturale 8 mesi, Pancetta 12 mesi, Salame naturale con stagionatura minima 3 mesi, Salame Rustico, Salame cacciatore, Prosciutto cotto naturale, Bresaola e Tacchino, spalla cotta.
Sono in vendita nella Bottega altre prelibatezze quali : il Parmigiano Reggiano 24-36 mesi, i vini Lambruschi e le Malvasie dolce e secca, presenti nel territorio, i dolci e la buonissima giardiniera.
La bottega Merusi è presente anche a Parma città, vicino alla Pilotta in Borgo Paggeria 30.
E visto che anche l’occhio vuole la sua parte, la saletta nella quale degustare i prelibati salumi è molto accogliente, e potrete assaporare i prodotti della bottega circondati dai prosciutti appesi in bella mostra, una vera goduria.
Io e Alice abbiamo preso il tagliere di salumi misti e formaggi con spalla cotta calda a parte e abbiamo speso circa 18 euro in due, vino e bibite escluse.
Credetemi quando vi dico che il prosciutto crudo assaporato da Merusi lo ricordo ancora oggi mentre sto scrivendo, e questo succede quando il prodotto è veramente eccellente.
Se vi ho incuriosito la Bottega di Sala Baganza si trova in:
Piazza Gramsci 17, Sala Baganza(PR)
Se volete maggiori info visitate il sito internet, troverete anche lo shop online e visto che è quasi Natale…
Come arrivare a Sala Baganza:
Dalla A1: uscita Parma Ovest.
Imboccare la via Emilia in direzione Parma e passato il ponte sul Taro, svoltare verso Collecchio e proseguire per Sala Baganza.
Dalla via Emilia: svoltare a sx in direzione Collecchio-Sala Baganza, prima del ponte sul Taro.
Spero che il mio articolo vi sia piaciuto e che decidiate di andare all’avventura in queste terre di residenze storiche e prelibatezze.
Per chi volesse unire alle mete sopracitate una passeggiata escursionistica, i vicini boschi di Carrega sono un ottima meta.
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Se avete curiosità e consigli su cos’altro visitare in queste zone scrivetemi vi leggo sempre volentieri.