Coperta Pasolini e Bologna
Bologna

Passeggiata a Bologna sulle tracce di Pasolini.

Visitare la città di Bologna ricordandone uno dei suoi più grandi protagonisti, Pier Paolo Pasolini, in una passeggiata che tocca ben 10 tappe suggestive, è una delle cose speciali che mi ero ripromessa di fare, e condividere con voi  proprio a Settembre.

Vado dunque a scrivere questo immancabile articolo, mentre si stanno concludendo le celebrazioni per i 100 anni della nascita di Pier Paolo Pasolini: uno dei più grandi intellettuali del Novecento.

Forse non tutti sanno che il poeta è nato proprio nella bella e borghese cittadina emiliana, in una tranquilla via del centro all’ombra dei portici.

Ricordando la sua città natia nel poema autobiografico “Poeta delle Ceneri” Pasolini scrive:

                   “Sono nato nel 1922 in una città piena di portici”.

Questa città generosa e accogliente come è sempre stata a detta di molti, me compresa, in questo 2022 sta celebrando il suo illustre figlio con un calendario di mostre, eventi, proiezioni, iniziative e spettacoli curati  dal Comune e dalle realtà culturali del territorio.

Le Celebrazioni sono ormai giunte al termine; da non perdere la splendida mostra presente nel sottopasso di Piazza Re Enzo dal titolo “Folgorazioni Figurative”, realizzata dalla Cineteca di Bologna e visitabile fino al 4 Novembre 2022.

Questo itinerario è adatto a tutti coloro che vogliono avvicinarsi all’artista conoscendone meglio la formazione intellettuale e gli esordi letterari, avvenuti proprio qui a Bologna tra la fine degli anni Trenta e i primi anni Quaranta.

Tutte le tappe sono opportunamente segnalate con cartelli, almeno fino allo scadere del centenario, ed è possibile utilizzare i QR code per avere informazioni sul luogo pasoliniano raggiunto.

Visitare i luoghi della gioventù di Pasolini mi è servito per conoscerlo meglio e per scoprirne le diverse sfaccettature di artista a 360°.

Artista che  sapeva descrivere la crudezza del mondo, l’ipocrisia delle classi agiate, il fascino e i drammi del popolino, non solo con lo strumento della scrittura e della rappresentazione cinematografica, ma anche con l’utilizzo della musica, della pittura e del teatro.

Aggiungo che mi sento da sempre molto vicina al suo pensiero e alla grande passione che anche lui aveva per la classe umile, per gli antichi mestieri e per le tradizioni.

Non è raro infatti negli scritti del poeta trovare accenni sulla scomparsa del mondo contadino e sullo sviluppo di una società capitalista e consumista, concentrata sulla produzione di beni superflui.

Infine Bologna è una città che Pasolini ricorderà sempre con grande tenerezza ma anche con sentimenti contraddittori che lo hanno portato a definirla in un articolo datato 1975, una città consumista e comunista.

Consiglio l’ascolto del podcast prodotto da Melting Pot in occasione del progetto “Un poeta sotto i portici” del Comune di Bologna, in cui Pasolini viene narrato attraverso diversi punti di vista, con focus su ognuna delle sue attività artistiche.

L’itinerario da me percorso è stato fatto completamente a piedi ad eccezione di Villa Aldini ultima tappa sui Colli Bolognesi.

Gambe in spalla dunque, la prima fermata vi porterà in un luogo magico in cui respirerete esclusivamente aria di cinema.

1.Cineteca di Bologna, piazzetta Pier Paolo Pasolini

Biblioteca all’interno della Cineteca

Usciti dalla stazione centrale,  consiglio come prima tappa la piazzetta Pier Paolo Pasolini che troverete a soli 12 minuti a piedi svoltando a dx, percorrendo la SS9 Porrettana ed entrando a sinistra in Porta Lame.

Se invece volete giungere in macchina consiglio di parcheggiare vicino alla piazza al parcheggio RIVA RENO.

La Cineteca di Bologna è un luogo con una sorprendente energia, davanti all’entrata è posta la Piazza dedicata a Pasolini.

All’interno della Cineteca è presente un archivio dedicato al poeta, preziosissimo e visitabile su appuntamento.

Trattasi del Fondo Pasolini una raccolta di materiali realizzata dall’amica dell’artista Laura Betti in vent’anni di carriera e lavoro a stretto contatto con il poeta, che quest’ultima ha donato alla Cineteca nel 2003.

Imperdibili le proiezioni nella suggestiva sala del cinema d’essai “Lumiere”.

Cinema Lumiere

La Cineteca si trova in via Azzo Gardino n.65.

2.Mostra “Folgorazioni Figurative”

Anna Magnani in Mamma Roma

Dalla Cineteca potete arrivare in piazza Maggiore percorrendo a piedi via Azzo Gardino per poi raggiungere via Ugo Bassi e infine la piazza del Nettuno.

Arrivati in Piazza Maggiore, consiglio di recarvi alla mostra “Folgorazioni Figurative” un viaggio immaginario nella carriera di Pasolini.

Il luogo buio e suggestivo nel quale sono state installate foto, schermi che proiettano interviste, spezzoni di film e tanto altro, non è altri che il nuovo spazio espositivo situato nel sottopasso di Piazza Re Enzo.

Proprio il luogo dal quale a tratti in apposite nicchie si intravede il ciottolato dell’antichissima via Emilia.

Via Emila antica

La visita alla mostra richiederà un ora abbondante, fatevi trasportare in questa caverna con l’eco persistente della risata di una splendida Anna Magnani.

Alla fine della mostra troverete l’emblematica frase : Nun esiste una fine.

Con queste parole si doveva concludere il film che Pasolini aveva deciso di girare nel 1976.

Una volta tornati alla luce potrete procedere verso quello che per il poeta rappresentava un vero e proprio paradiso di cultura, dove egli amava rifugiarsi durante gli anni accademici bolognesi per acquistare libri.

3.Libreria Nanni, la più antica di Bologna

sulla sx il dettaglio del manifesto di Pasolini con l’amico Serra

Percorriamo il vicolo proprio al lato sinistro della chiesa di San Petronio uno dei due luoghi nei quali Pasolini girò una scena di Edipo re.

Imbocchiamo via de’ Musei e sotto un ampio portico (Il portico della Morte) scorgiamo le bancarelle stile parigino della libreria più antica di Bologna, la Libreria Nanni fondata nel 1825.

Successivamente rilevata nel 1928 da Arnaldo Nanni fu uno dei principali luoghi nei quali, in un Pasolini giovanissimo si radicò l’amore per la letteratura.

Pasolini afferma:

“È il più bel ricordo di Bologna. Mi ricorda L’Idiota di Dostoevskij, mi ricorda il Macbeth di Shakespeare…

In una delle grandi vetrine della libreria è affissa una foto del poeta che con i libri sotto al braccio passeggia per Bologna insieme all’amico Luciano Serra, anch’egli poeta conosciuto sui banchi del Liceo Galvani.

Ed è proprio vicino al suddetto portico della Morte che il 5 Marzo del 1922 Pier Paolo Pasolini giunge alla vita.

4.Via Borgonuovo, Casa Natale di Pasolini

Casa natale Pasolini a Bologna

Dal portico della Morte procediamo verso le due torri e imbocchiamo Strada Maggiore.

In cinque minuti a poca distanza da Corte degli Isolani sulla destra troviamo un’altra tappa importante del nostro tour pasoliniano, sempre coronato dagli onnipresenti portici, sto parlando della via nella quale nacque Pasolini, al civ.4 di via Borgonuovo.

Una targa ne ricorda titolo, e la data di nascita.

Pier Paolo Pasolini era figlio primogenito di Carlo Alberto, ufficiale di fanteria e della maestra Susanna Colussi.

Il padre era nato anch’esso a Bologna da una nobile famiglia ravennate, mentre la madre era originaria di Casarsa, in Friuli.

Frequenti erano gli spostamenti di Carlo Alberto, che aveva abbracciato la vita militare: già nel 1923 la famiglia si trasferisce a Parma, vive anche a Scandiano in provincia di Reggio Emilia e a Cremona oltre che in Friuli.

Nel 1936 la famiglia Pasolini torna a Bologna ed è qui che  Pier Paolo trascorre gli anni della formazione, “7 anni, forse i più belli della mia vita”, come avrà a ricordare.

5.Portico dei Servi, seconda location del film Edipo re.

Portico Servi Pasolini e Bologna

Tornati su  Strada Maggiore dopo altri cinque minuti di camminata incontreremo uno splendido e maestoso portico con Basilica al centro di un cortile quadrato, il Portico dei Servi.

E’ qui che si svolge la seconda scena del film di Pasolini Edipo re girato nel 1967, in cui il protagonista cammina, mendicante vecchio e cieco, sotto il portico in un campo lunghissimo che amplifica lo spazio.

Ma forse non tutti sapranno che come afferma Pasolini stesso:

“in Edipo, io racconto la storia del mio complesso di Edipo.
 Il bambino del prologo sono io, suo padre è mio padre, ufficiale di fanteria, e la madre, una maestra, è mia madre.
Racconto la mia vita mitizzata, naturalmente, resa epica dalla leggenda di Edipo”.
Pasolini e il padre sui colli di Bologna

6.Liceo Galvani, inizio della formazione letteraria di Pasolini a Bologna.

Pasolini a fumetti

Da portico dei Servi in 15 minuti circa di camminata potrete giungere passando da piazza Santo Stefano, al Liceo Galvani in Via Castiglione n.38 nell’edificio che ancora oggi ospita i suoi studenti.

Pasolini frequentò il Liceo dal 1936 al 1939 e furono gli anni dove strinse importanti amicizie tra le quali:

Luciano Serra, Antonio Rinaldi e tanti altri, e dove cominciò la sua grande passione per la letteratura e il cinema.

l’Istituto Galvani ospita al suo interno la bellissima Biblioteca Galvani Pasolini, nell’ex Oratorio dei Gesuiti costruito tra il 1705 e il 1707 al primo piano della sagrestia della Chiesa di Santa Lucia.

E in occasione dei 100 anni di commemorazione dell’artista ho assistito alla mostra inaugurata nel Maggio del 2022 con tavole della graphic novel “Pasolini 1964”.

Arrivando dalla strada si può notare sulla facciata del Liceo la bellissima immagine riportante una foto di classe stampata sui cartelloni rappresentativi della commemorazione, nella quale è impossibile non scorgere il poeta.

Liceo GalvPasolini e Bologna

7.Università di Bologna

Dal Liceo Galvani ci spostiamo in un’altra scuola in via Zamboni n.33, che si può dire abbia forgiato in maniera indelebile l’intelletto del poeta, infatti…

Pasolini non veniva solo da Bologna ma dalle lezioni dell’insegnante che più di tutti l’ha influenzato, Roberto Longhi dell’Università di Bologna.

Pasolini imparò molto dal metodo di insegnamento, rivoluzionario per quell’epoca, dello storico Longhi che a lezione mostrava diapositive di dettagli e particolari delle opere d’arte.

Il Poeta chiese a lui la tesi di laurea: ma nel 1943, poco più che ventenne, venne richiamato al fronte, e catturato dai tedeschi.

Pasolini si laureò nel 1945 con una tesi su Giovanni Pascoli, ma il relatore non fu Longhi bensì il professore di storia e letteratura italiana Carlo Calcaterra.

Gli anni dell’Università segnarono anche la creazione di alcune riviste, come gli “Eredi” e il “Setaccio”, ideate da Pasolini e dagli amici poeti, che l’artista ritrovò tra i banchi di scuola di via Zamboni.

8.Villa Aldini, location dell’ultimo film di Pasolini a Bologna.

L’ultima location da me raggiunta durante questo tour pasoliniano è stata in macchina salendo sui primi colli bolognesi in via dell’Osservanza n.37, per raggiungere la sontuosa Villa Aldini.

In caso si volesse raggiungere la Villa con l’Autobus,  il n.52 prevede una fermata in loco.

La bella ma ormai decadente Villa Aldini posta sul colle San Benedetto in un meraviglioso punto panoramico di Bologna, rappresenta la seconda location di alcune scene dell’ultimo film girato a da Pasolini nel 1975 anno della sua morte.

Villa Aldini Bologna e Pasolini

Il titolo emblematico “Salò e le 120 giornate di Sodoma”, il film avrebbe dovuto essere il primo lungometraggio di una seconda trilogia, considerata idealmente come la “Trilogia della Morte”  successiva alla “Trilogia della Vita”.

La bellezza dell’edificio Neoclassico risalente ai primi anni del 1800, funge da contrasto alla tragica e cruda vicenda narrata nel film ispirata al romanzo del Marchese De Sade.

Il film è una metafora della sopraffazione radicale del dominio nazista attraverso la brutalità del potere, della violenza e del sesso.

Le riprese furono infatti realizzate nel più completo mistero, senza che nulla trapelasse. 

Consiglio assolutamente di chiudere il tour salendo al tramonto in questa splendida location.

Troverete al piano terra dell’edificio la mostra gratuita delle bellissime foto (molte delle quali inedite) di Deborah Imogen Beer, fotografa ufficiale sul set di Salò.

Le 3 location mancanti di questo viaggio meraviglioso alla scoperta di “un poeta sotto i portici” non sono riuscita a raggiungerle trattasi di:

Palazzo d’Accursio in Piazza Maggioren.6, Stadio Renato dall’Ara in via De Coubertin, Ex GAM in Piazza della Costituzione n.3.

Potete trovare maggiori info al riguardo in una cartina apposita stilata dal Comune di Bologna, sulla pagina dedicata alla ricorrenza.

Il tour sopra descritto si può effettuare in qualsiasi momento dell’anno, ma consiglio di vedere la mostra sopracitata prima che finisca!

Scrivetemi nei commenti per ulteriori domande e per dirmi, se farete il tour, come vi è sembrato e se vi è piaciuto.

Vi aspetto anche sui miei canali social Facebook e Instagram.  

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2 commenti

  • ROSALIA CALANDRIELLO

    Ciao, ma questo itinerario è attualmente ancora fattibile, con riferimento particolare a mostre ed eventi?
    Grazie mille

    • Giovanna

      Ciao Rosalia, non è più presente la mostra nel sottopasso in piazza Maggiore e non si può entrare nel liceo Galvani, la villa sui colli bolognesi rimane un punto di domanda perchè è aperta per eventi e serate particolari ma si può chiamare l’associazione che gestisce le iniziative per visitarla almeno dall’esterno. Per il resto tutto quello che si può vedere dall’esterno è ancora fattibile.

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