Visitare Castelvetro: Guida completa alle esperienze imperdibili del borgo più antico di Modena
Castelvetro di Modena una terra votata alla bellezza e alle coltivazioni soprattutto di uva, ricca di sapori e profumi inebrianti.
Te ne accorgi sin dal primo momento in cui metti piede nello splendido borgo e passeggi per le graziose viuzze piene di ciottoli.
L’odore di aceto balsamico, di cibo, il chiacchiericcio unito alle musiche provenienti dai localini circostanti ti cullano per tutta la tua permanenza.
Chi passa da queste terre denominate “Terre di Castelli” non può non fermarsi in questo splendido gioiello che dista all’incirca 18 km da Modena, il capoluogo e 38 Km da Bologna.
Due sono le stagioni consigliate per visitare il borgo di Castelvetro già bandiera arancione del Touring Club che questo mese concorre per il titolo di “Borgo più bello d’Italia”!
Primavera e Autunno con i colori tenui pastello della prima e rossi fuoco della seconda sono stagioni adattissime che vi faranno innamorare di questo borgo rendendolo ancora più fiabesco.
E non so se la pensate come me, ma la mia sensazione quando percorro i dolci saliscendi di queste colline con splendidi panorami costellati da vigne è di arrivare in un piccolo paese della Toscana…
Ma arriviamo al sodo seguitemi in questo viaggio alla scoperta delle bellezze di Castelvetro di Modena, Borgo dei Borghi.
Di seguito troverete:
- Origini e storia di Castelvetro di Modena.
- Esperienze imperdibili da fare a Castelvetro.
- Feste e Rievocazioni storiche del Borgo.
- Dove mangiare a Castelvetro.
- Cosa vedere nei dintorni di Castelvetro.
Castelvetro di Modena: origini e storia.
Abitato sin da epoche molto lontane, anche grazie ad una posizione tra le più favorevoli in una terra da sempre rigogliosa, le origini del borgo di Castelvetro sono tra le più antiche della storia modenese.
Numerosi sono i ritrovamenti che riconducono all’epoca del Paleolitico e dell’età del Bronzo senza dimenticare gli Etruschi che furono i primi ad insediarsi nel territorio.
Successivamente il borgo divenne presidio militare romano, da qui il nome “Castrum” ossia accampamento e “Vetus” da antico, vetusto.
In seguito il territorio fu sottoposto al Monastero di Nonantola.
Lo schema urbanistico medioevale del borgo era caratterizzato da sei torri che oggi ne determinano il piacevole aspetto, tra le quali: la Torre delle prigioni e la Torre dell’Orologio collocate nella piazza principale, Piazza Roma.
Sulla piazza si trova anche la bella scacchiera di marmo e sasso sulla quale negli anni pari viene festeggiata una rievocazione che potete scoprire nei prossimi capitoli.
Oltre alle torri troviamo il Palazzo del signore e la chiesa parrocchiale di SS. Senesio e Teopompo, questo assetto si è mantenuto anche in periodo rinascimentale durante il dominio di una delle famiglie più influenti del territorio: I Rangoni.
Il Borgo possiede nella parte alta, nell’abitato di Levizzano Rangone, un meraviglioso Castello in ottimo stato,di qui si ebbe notizia già dal 988, maggiori info qui.
Nell’arco dei secoli il Castello cambio diversi padroni tra i quali si ricorda: Matilde di Canossa e i Marchesi Rangoni dal 1326 al 1796.
I tesori del borgo: alla scoperta dell’oro nero e del rosso Graspa.
Non a caso il territorio di Castelvetro immerso nelle dolci colline è costellato da filari di viti che producono il lambrusco Grasparossa è stato nominato nel 1994 “città del vino”.
La produzione del nettare color rubino intenso tendente al violaceo è attiva sin dal 1300, è l’unica varietà di Lambrusco adattabile a coltivazioni in quota prevalentemente nella provincia di Modena.
Il suo nome deriva proprio dal tipico colore rosso del graspo che matura tardivo prendendosi l’ultimo sole d’autunno, se vi capita di passare da queste parti in Settembre/Ottobre lo spettacolo cromatico del folliage rimarrà indelebile nella vostra mente per molto tempo.
Il Lambrusco è ottimo abbinato alle tipicità gastronomiche che si producono nel territorio modenese come:
Il gnocco fritto con salume, i calzagatti ( fette di polenta arrostita con fagioli e pancetta), le crescentine, più comunemente dette “tigelle”, i borlenghi, per poi passare a cibi più impegnativi quali zampone e cotechino.
Insieme alla coltivazione del Grasparossa abbiamo la coltivazione del Trebbiamo, il duetto va a costituire il cuore di un altro importante prodotto conosciuto a livello internazionale: l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, anche detto “Oro Nero”.
La produzione dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena segue lo stesso lungo e alchemico percorso di preparazione di quello di Reggio Emilia.
Il mosto cotto proveniente da uve selezionate viene trasferito in una botte detta “madre”, per poi passare a maturare in una batteria di 5 botti di dimensioni decrescenti e costruite con legni specifici, che nel corso degli anni conferiscono all’aceto una nota particolare proveniente anche dal legno.
Una parte di aceto balsamico così ottenuto viene estratto dalla botte più piccola e travasato di botte in botte.
Il lungo procedimento di lavorazione di questo prodotto conosciuto a livello internazionale in sé costituisce una vera e propria magia.
Castelvetro di Modena: cosa vedere nel borgo.
Dopo aver parcheggiato in via della Costituzione 18, nella parte alta di Castelvetro nel parcheggio gratuito, percorriamo il breve tratto di via Cialdini per raggiungere Piazza Roma, il cuore del borgo.
La splendida piazza si apre ai nostri occhi con la sua ampia terrazza dalla quale si può ammirare il bel panorama delle dolci colline tutte attorno al borgo.
Su di un lato della piazza troverete la celebre scacchiera utilizzata per una delle rievocazioni storiche più sentite e rinomate del borgo, ve lo spiego nel capitolo delle feste.
Sulla piazza si affacciano:
La Torre dell’Orologio:
a pianta quadrata rappresentante l’antica struttura architettonica fortificata nel lato del castello, i cui resti furono demoliti nel 1934-35, la torre fu ridotta a campanile e le vennero inseriti orologi che si aggiungevano all’antica meridiana.
Sul lato sinistro della torre troverete una scalinata che conduce al suggestivo arco di accesso della cinta muraria e collega la parte alta del borgo a quella bassa, vi consiglio di percorrerla per avere una vista suggestiva del borgo dal basso.
La Torre delle Prigioni:
situata sul lato ovest di Piazza Roma fu costruita intorno al XIV-XV sec. ad oggi è sede di un’acetaia privata.
Palazzo Rinaldi:
costruito stile Neogotico-medioevale in armonia con il Palazzo Comunale a seguito della costruzione di Piazza Roma.
Al suo interno si possono ancora vedere i resti della vecchia chiesa parrocchiale dei S.S. Senesio e Teopolpo.
Palazzo Rangoni:
posto di fronte alla chiesa parrocchiale in via Torquato Tasso, subì ingenti danni con il terremoto del 1501, fu subito ristrutturato e occupato dai signori feudatari di Castelvetro, la famiglia Rangoni, che ospitò il poeta Torquato Tasso in fuga da Bologna nel 1564.
Gli edifici sin qui descritti non sono visitabili all’interno mentre quelli che trovate successivamente si.
Mostra fili d’oro a Palazzo:
in un lato di Palazzo Rangoni vi è una vasta collezione di abiti a testimonianza del periodo rinascimentale di Castelvetro.
Trattasi di un’esposizione permanente di abiti ricamati in stile rinascimentale a cura dell’Associazione Dama Vivente.
Potrete ammirare da vicino gli abiti usati durante la rievocazione storica più celebre e caratteristica del borgo: “la Dama vivente”, per maggiori info leggete il capitolo delle Feste del borgo.
La visita alla mostra si può effettuare tutte le Domeniche dalle 16:00 alle 19:00 eccetto per i mesi di Luglio e Agosto, se invece si desidera effettuare fuori dall’orario una visita guidata sappiate che è a pagamento.
Degustazione Aceto Balsamico Modena:
non andatevene dal borgo senza prima aver fatto una degustazione di Aceto balsamico all’Acetaia storica del paese “La Vecchia Dispensa”.
L’Acetaia è di proprietà della famiglia Pelloni-Tintori, che produce e invecchia Aceto Balsamico da quattro generazioni.
Per prezzi e modalità di visita consiglio di visitare la pagina dedicata del sito internet.
E per chi volesse acquistare l’aceto e tante altre bontà tipiche delle colline modenesi è fruibile un delizioso negozio vicino a Palazzo Rinaldi che saprà accontentarvi con tante prelibatezze stagionali, di proprietà della Vecchia Dispensa.
Castelvetro di Modena: Lista delle Feste imperdibili nell’antico Borgo.
Pensate che visitai per la prima volta Castelvetro tanti anni fa, proprio in occasione di una delle sue principali e fiabesche manifestazioni.
Il Mercurdo:
una vera e propria fiera/mercato dell’assurdo che si svolge ogni due anni, il secondo weekend di Giugno, quando il borgo si trasforma in un palcoscenico con: spettacoli teatrali, musiche e installazioni.
Tante le bancarelle che vendono oggetti d’artigianato hand made, ma la parola d’ordine rimane sempre la fantasia.
Graspalonga Gourmet:
weekend di Maggio all’insegna della natura dello sport e dell’enogastronomia in sella alla bicicletta, in un percorso di facile percorrenza con pit stop presso aziende vinicole e agriturismi del territorio.
Sagra dell’uva e del Lambrusco Grasparossa di Castelvetro:
si svolge nel terzo e quarto weekend di Settembre con un percorso di assaggi dal gusto e profumo unici con chioschi di assaggio di cantine locali, musica, momenti culturali e divertimento garantito.
Calici di Stelle:
durante la prima settimana di Agosto si svolge sotto un cielo di stelle cadenti il brindisi più atteso dell’estate.
Poesia Festival:
Festival che si svolge a Ottobre nei Comuni dell’”Unione Terre di Castelli” tra i quali Castelvetro e richiama nel territorio modenese, personaggi di alto livello, tra scrittori, filosofi, poeti e musicisti.
Dama Vivente e Festa al Castello:
la Dama vivente è un appuntamento imperdibile che si svolge nel mese di Settembre negli anni pari. Questo 2024 vedrà animarsi sulla bella scacchiera di Piazza Roma la rievocazione storica come sempre in onore di Torquato Tasso ospite della famiglia Rangoni.
Sarà suggestivo vedere la partita tra fanciulle e ragazzi che si trasformano in pedine, e dame e cavalieri intenti a rievocare la festa di benvenuto al sommo poeta.
La Festa al Castello si svolge negli anni dispari, con un grande banchetto ricco di cibi della tradizione allietato da spettacoli pirotecnici e danze storiche, dress code rinascimentale obbligatorio per chi si prenota ad entrambe delle feste.
Rivolgersi all’Ufficio Cultura del Comune di Castelvetro.
Dove mangiare a Castelvetro di Modena.
Sono tre i ristoranti che vi consiglio, due li ho provati e il terzo è una trattoria storica di Castelvetro che sicuramente non vi lascerà delusi.
Eglise cafè:
Partendo dal centro del borgo trovo buono e decisamente ricercato il locale Eglise cafè dove potrete in un ambiente dal design moderno con tocchi di vintage, consumare un pasto oppure fare un aperitivo.
Il locale è posizionato nella splendida cornice del borgo in via Torquato Tasso, la cucina offre piatti di mare e di terra con abbinamenti particolari e un ottima e variegata scelta di vini provenienti da tutta Italia.
Lambruscheria Cà Berti:
Questo ristorante è senza dubbio il mio preferito anche per la location fiabesca nella quale è inserito, nel cuore della campagna di Levizzano Rangone tra i vigneti che d’autunno regalano uno spettacolo incredibile.
Essendo un Agriturismo specializzato nella produzione di lambrusco ha un menù fisso che si aggira sui 32 euro ed è composto da antipasto, primi fatti in casa, secondi solitamente a base di carne e dulcis in fundo, squisitissime torte fatte in casa.
D’estate sono imperdibili le serate con concerti dal vivo e cena in veranda.
Hostaria del Rio:
Locale storico di Castelvetro, situato nella parte bassa del bordo vicino alla porta di accesso alla cinta muraria, anticamente gestito dalle due sorelle Tagliazucchi e poi passato a due imprenditori del settore alimentare, il locale dagli arredi in legno scuro e dall’atmosfera calda e accogliente con i muri in sasso offre un menù tipico modenese con gli immancabili gnocco fritto, crescentine e salume, la pasta fresca fatta in casa e le famose caramelle di Castelvetro.
Anche i secondi piatti a base di carne non lasciano insoddisfatti, la carne è sempre selezionata e freschissima, arrosti, brasati e selvaggina vi conquisteranno.
Il ristorante si trova in via Marconi, 29 a Castelvetro.
Cosa vedere nei dintorni di Castelvetro:
Nei dintorni di Castelvetro è possibile visitare il Castello di Levizzano Rangone e il Museo contadino del Rosso Graspa, molto suggestivo è anche l’Oratorio di San Michele considerato un gioiello preromanico, che si pensa sia stato realizzato sulle rovine di un tempio pagano.
Spostandosi di qualche km sempre facenti parte dell’Unione Terre di Castelli l’abitato di Marano sul Panaro, Vignola, Savignano e Spilamberto.
Come arrivare a Castelvetro di Modena:
Premetto che è consigliabile l’auto, da Bologna uscita autostrada Modena Sud poi seguire indicazioni per Castelvetro di Modena, idem per Milano.
Da Modena prendere la SP 623, giunti a San Vito seguire le indicazioni per Castelvetro.
Spero che i miei consigli vi siano utili, sicuramente visiterete uno dei più bei borghi che la mia Emilia ha da offrire!
Vi aspetto nei commenti per domande e riflessioni, naturalmente potete venire a trovarmi anche sui social nelle mie pagine di Instagram, Facebook e Pinterest.