Compiano Alta Val Taro: cosa vedere in uno dei borghi più belli d’Italia.
Vi svelo cosa vedere a Compiano, antico borgo dell’Alta Val Taro in Appennino parmense.
Ci troviamo in un triangolo di terra vicina alla Liguria e alla Toscana, che mantiene ancora il suo sapore selvaggio e nella quale crescono prodotti conosciuti in tutta Europa: Come il Porcino di Borgotaro IGP e il Tartufo nero di Bedonia, per non parlare del Parmigiano Reggiano di montagna.
Arrivare in questo borgo medievale annoverato tra i più belli d’Italia e chiamato non a caso “La San Marino della provincia di Parma” è stata un’esperienza fantastica e consigliatissima.
Ma c’è un motivo preciso per il quale viene definita in questo modo ed è legato al fatto che anticamente era un paese autonomo con il proprio sistema legislativo, se non ci credete continuate a leggere.
Vi elenco qui sotto alcuni buoni motivi per organizzare assolutamente una visita in questo angolo di paradiso nel quale sembra che il tempo si sia fermato:
- Visita guidata al Castello di Compiano facente parte dei Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli.
- Passeggiare nelle stradine del borgo circondato dalla cinta muraria ben conservata e risalente al IX secolo d.c.
- Visitare i due Musei presenti a Compiano: il Museo della Massoneria all’interno del Castello e la collezione di arredi e dipinti sei-settecenteschi appartenuti all’ultima proprietaria, la Marchesa Lina Raimondi Gambarotta.
Purtroppo non vi è più traccia del caratteristico Museo degli Orsanti trasferito nel Borgo di Vigoleno già dal 2014.
Per chi non sapesse chi erano gli Orsanti vi aspetto nella parte dell’articolo dedicata al Borgo.
Cosa vedere a Compiano: brevi cenni storici…
L’antica Roccaforte nell’anno IX d.c. svolgeva una funzione difensiva carolingia dell’Alta Valtaro, terra di confine.
I primi a regnare nel borgo furono i sovrani della Lunigiana la nobile famiglia Malaspina, che qui ha risieduto dall’anno mille al 1312, anno in cui il Castello divenne possedimento della famiglia ghibellina dei Landi.
I Landi rappresentano il feudo più longevo d’Italia, regnarono a Compiano per più di 400 anni.
Nel 1952 Il piccolo insediamento fu addirittura proclamato, dall’Imperatore romano Carlo V, principato e Stato autonomo.
Ma un principato ha al suo interno un principe e nella famiglia Landi la figura di Agostino Landi, grande stratega e uomo ambizioso molto stimato dall’Imperatore, risultò essere perfetta per questo ruolo!
Nel 1552 Agostino Landi ricevette da Carlo V l’investitura di principe del Sacro Romano Impero.
Il principato aveva piena indipendenza sugli altri territori era inoltre munito del potere legislativo, poteva battere moneta e avere una propria zecca.
Furono anni di grande sfarzo quelli della signoria dei Landi e sapete che la storia del principato parmense è collegata proprio con quella del principato di Monaco.
Si perché Maria Landi sposò Ercole Grimaldi regnante a Monaco e dalla loro unione nacque Onorato II che pensate un po’ divenne nel 1612 il primo principe sovrano di Monaco.
Una targa commemorativa all’entrata del Castello ricorda la visita del principe Alberto di Monaco venuto a conoscere le proprie radici.
La dinastia ebbe fine nel 1632 quando ai Landi subentrarono i Farnese e successivamente nel 1738 passò ai vicini Duchi di Borbone.
Con l’arrivo di Napoleone il Castello venne trasformato in prigione del Ducato, nella quale Maria Luigia, moglie del generale francese mandava gli oppositori politici.
Da prigione divenne nel 1901 Collegio femminile gestito dalle suore del Cotolengo di Torino fino al 1962.
Nel 1966 la svolta che lo rese come lo vediamo oggi…
Venne acquistato dalla Marchesa Gambarotta rientrata in Italia dopo essere rimasta vedova e convertito in residenza privata, arredata dagli oggetti provenienti dai suoi tanti viaggi.
La Roccaforte ad oggi è di proprietà del Comune per lascito della Marchesa, con un’unica clausola: aprire la sua casa al pubblico, per fare ammirare la vasta collezione di quadri, arredi e opere d’arte ecletticamente accostati da questa straordinaria ultima “sovrana”.
Continuate a leggere e ne vedrete delle belle!
Cosa vedere a Compiano: Visita al Castello e alle stanze della Marchesa Gambarotta.
L’accesso al Castello è preceduto da una leggera salita costellata da splendidi archi, che fanno sin dal primo istante immaginare al visitatore la magnificenza della Fortezza.
Le mura costellate da sculture raffiguranti donne che reggono anfore e il rivellino di fronte all’entrata principale del Castello dal quale ammirare il borgo dall’alto, sono due dettagli imperdibili da non lasciarsi sfuggire.
Proseguendo la visita all’esterno arriverete in un ampio giardino e sul fondo, ai piedi di un delizioso tempio, la piscina fatta anch’essa installare dalla Marchesa e ad oggi ad uso dei clienti del castello diventato un Relais.
Per godere a pieno delle bellezze del castello però dovete compiere la visita guidata all’interno di esso entrando nella storia della famiglia Landi e ammirando gli arredi dell’ultima proprietaria, la Marchesa Gambarotta.
Le stanze visitate partendo dal piano terra sono le seguenti:
- La Biblioteca con i numerosi volumi della Marchesa, le foto tra le quali un immagine autografata di Marinetti celebre artista appartenente al movimento futurista, caro amico della Marchesa e sulla parete frontale nascosta dalla boiserie in legno l’accesso alle prigioni.
- La cappella silenziosa nella quale riposa, all’interno di una bara laccata bianca la Marchesa Gambarotta, che era talmente legata al Castello da decidere di rimanervi per sempre.
Salendo al primo piano che anticamente era l’appartamento del Principe Landi, incontreremo le stanze più sfarzose e riccamente arredate dell’intero Castello, quali:
- La sala da pranzo con il lungo tavolo, i dipinti e le ceramiche raffiguranti animali.
- Lo studio della Marchesa con pareti coperte da enormi specchi e un grande ritratto che Lina si fece fare all’età di 70 anni, ma che in realtà raffigura una donna più giovane di aspetto, con una folta capigliatura rossa e un elegante abito blu.
- La camera da letto della Marchesa nella quale si ripete il gioco di specchi alle pareti, utile oltre che a dare luminosità e profondità alla stanza, anche a nascondere armadio e bagno rigorosamente stile impero, una vera meraviglia.
- Le altre stanze dedicate ai ricevimenti e al passatempo sono la Stanza della Musica e le sale dedicate all’ Oriente come l’indimenticabile “Sala Cinese” con il mobile ad ante che cela al suo interno un piccolo teatro buddista e nel fondo della sala da notare uno splendido paravento dipinto.
- Un’ultima e intima saletta con grande divano e soffitto basso chiude il ciclo delle stanze della Marchesa insieme alla stanza della musica con bellissimo pianoforte.
L’aspetto che mi ha maggiormente affascinato di questa mostra è l’accostamento di oggetti e arredi tra loro molto diversi e il risultato finale affascinante alla vista, che la marchesa donna eclettica ed estremamente anticonformista ha saputo creare.
Uno splendore simile l’ho ammirato solo al Castello di Vigoleno, nelle stanze arredate da un’altra grande donna, la Principessa Ruspoli Gramont.
Proseguendo il percorso si potrà visitare compreso nel prezzo del biglietto il Museo Massonico Internazionale, unico museo ufficiale in Italia, costituito da una collezione di cimeli, medaglie, quadri e tanto altro appartenuti al professor Flaminio Musa.
Il Castello ai giorni nostri…
Ad oggi il Castello di Compiano svolge anche la funzione di Hotel e mette a disposizione diverse camere lussuose e confortevoli che prendono il nome delle nobili casate che regnavano anticamente nella Roccaforte.
Sono disponibili un ristorante “Il Panigazzo” fruibile ai clienti del Castello e non, una sala conferenze prenotabile per meeting aziendali, una piscina e un ampio parcheggio gratuito all’inizio del borgo, non essendo quest’ultimo aperto al traffico automobilistico.
Per info su prenotazioni e organizzazione di eventi consultate la pagina web, tra l’altro ci stiamo avvicinando ad Hallowen e nel castello fervono i preparativi per preparare una notte mostruosaaaa.
Info per la visita al Castello:
Il Castello si trova in via Marco Sidoli 15, a Compiano a circa 80 km da Parma.
L’accesso al Castello è vietato alle autovetture, è possibile parcheggiare gratuitamente presso il Piazzale Ilaria Alpi, nel quale sono presenti anche i servizi igienici.
La visita all’interno del castello è solo guidata ha la durata di 1 ora, le tariffe sono:
- € 10 biglietto d’ingresso intero
- € 6 biglietto d’ingresso ridotto: ragazzi 7 – 16 anni, possessori card Castelli del Ducato, residenti nel Comune di Compiano, gruppi prenotati – minimo 15 ingressi.
Il Castello è aperto da febbraio a dicembre le visite guidate si svolgono nei seguenti giorni e orari:
Settembre: venerdì, sabato, domenica e lunedì e festivi con partenza alle ore: 10.00, 11.00, 12.00; 14.00, 15.00, 16.00 e 17.00.
Ottobre, novembre e dicembre: sabato e domenica e festivi con partenza alle ore: 10.00, 11.00, 12.00; 14.00, 15.00, 16.00 e 17.00.
Consigliabile la prenotazione telefonica o tramite email: info@castellodicompiano.it
Come Arrivare a Compiano:
Consiglio di arrivare a Compiano in auto di seguito due soluzioni:
Da Milano e da Bologna: Autostrada A1 in direzione Parma
Autostrada della Cisa A 15 Parma – La Spezia – Uscita Borgotaro da Borgotaro
proseguire lungo la SP4 o la SP523.
Mentre per raggiungere il Borgo in BUS:
Linea urbana e extraurbana TEP Parma – Borgo Val di Taro-Bedonia, fermata a Compiano ponte e poi linea per Bardi con fermata a Compiano castello.
Cosa vedere a Compiano: perdersi nel Borgo tra i più belli d’Italia.
Il Borgo di Compiano è abitato durante tutto l’anno da circa cinquanta persone ed è costituito da due ingressi il primo è quello dal quale si raggiunge anche il castello, una volta terminata la visita è stato per me piacevole percorrere la via di ciottoli che porta ad una graziosa piazza con uno splendido belvedere sulla Valle.
Costeggiando poi il ristorante ” La Vecchia Compiano” che andremo a descrivere a fine articolo e imboccando la via lastricata di ciottoli parallela a quella percorsa e leggermente in pendenza arriviamo alla seconda porta di accesso del borgo, prima di essa una casa completamente ricoperta di edera ci rallegrerà la vista.
Nella Chiesa sconsacrata di San Rocco inoltre vi era un museo voluto e creato nel 2001 da un’altra coraggiosa donna, Maria Teresa Alpi.
Il Museo raccoglieva fotografie, oggetti, strumenti musicali e tanto altro appartenuti ad artisti particolari, girovaghi circensi che per guadagnarsi il pane arrivavano in appennino parmense e qui allestivano stupefacenti spettacoli con Orsi, scimmie e altri animali ammaestrati.
Questi straordinari personaggi prendevano il nome di Orsanti, ed è una grave perdita per il Borgo avere perso le tracce del loro passaggio, che sono state non si sa per quale motivo trasferite a Vigoleno.
Dove mangiare a Compiano.
La Vecchia Compiano:
Questo Ristorante consigliatomi da un’autoctona esperta di cucina non tradirà le aspettative sia come location, che come qualità del cibo.
Il locale si trova all’interno di un antico e storico palazzo, un tempo di proprietà del maggiore dei Dragoni ducali di Maria Luigia d’Austria.
Da questa estate La Vecchia Compiano cambia gestione e tipologia di piatti che appaiono più ricercati con una particolare attenzione alla presentazione del piatto e alla provenienza delle materie prime trattate con cura e attenzione nel rispetto della cucina tradizionale.
Tra i piatti di punta dello chef Fabio Giulianotti troviamo la “Bomba di Riso con Piccione” oppure i ravioli con ricotta e carciofo.
Un pasto costituito da Primo, Secondo e dolce bevande escluse varia dai 35 ai 40 euro.
Il ristorante si trova in Piazza Vittorio Emanuele, 6 e il giorno di chiusura è il Martedi.
Al Panigaccio:
I locali che tra il 1966 e il 1987 ospitavano la casa del maggiordomo della marchesa Lina Raimondi Gambarotta, ospitano oggi un ristorante con ampia terrazza panoramica e da una sala al piano terra con cucina a vista e vetrate che si affacciano direttamente sulle torri e le mura del Castello.
D’estate è possibile pranzare o cenare in terrazza.
La cucina propone antipasti di salumi emiliani e taglieri di formaggi da assaporare con i panigacci, primi piatti della tradizione parmigiana, carni alla griglia e dolci tutti fatti a mano.
Ma cos’è il panigaccio?
Il panigaccio è un pane tipico della Lunigiana i cui ingredienti sono semplici: farina, acqua e sale, la pasta che si crea non è lievitata e viene cotta in uno speciale stampo in terracotta o ghisa chiamato “testo”, arroventato su fuoco, con il quale se ricordate il mio articolo su Corchia si cuoce anche una pizza particolare.
Da febbraio a dicembre Il ristorante è aperto sabato, domenica e festivi è gradita la prenotazione.
A giugno e settembre le aperture sono dal venerdi al lunedi più festivi, mentre a luglio e agosto è aperto tutti i giorni.
Spero che questo mio viaggio a Compiano, in questo borgo non sempre citato e conosciuto, vi aspetto nei commenti per dirmi se lo avete mai visitato e per eventuali altre domande.
Trovate materiale video e potete seguire le mie avventure anche sui canali social Instagram e Facebook.