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Piacenza

Cosa vedere a Piacenza: consigli e itinerari di un local per vivere la città in modo autentico!

Vi racconto Piacenza vissuta in una giornata passeggiando con un local, che mi ha fatto scoprire cosa vedere in questa città che, devo essere sincera non conoscevo per niente, ma dalla quale ero incuriosita!

Per me è stata quindi una sorpresa scoprirne aspetti a prima vista austeri ma anche molto autentici.

Una città che si muove e vive attorno al suo centro storico e alla sua piazza principale, Piazza Cavalli ed è da qui che si può partire alla scoperta di chiese, musei, gallerie d’arte e teatri.

Piacenza posta  sulla riva destra del fiume Po, a soli 67 km da Milano è la città più occidentale della regione ed è conosciuta in gergo popolare anche come la città delle tre C per la quantità ad oggi minore di: chiese, caserme e conventi.

Pensate che solo in città anticamente si contavano 100 chiese, ma ad oggi molte di queste sono scomparse.

Un altro appellativo è quello di: “La Primogenita d’Italia”, i motivi li potete leggere nel primo capitolo che introduce brevi cenni storici legati alla nascita della città, inoltre se volete conoscere curiosità da vero local su luoghi, usanze e celebri personaggi leggete l’articolo fino alla fine.

In questo mio articolo che spero vi sia utile per una breve visita alla città troverete:

  • Cenni storici sulla nascita della città
  • Piazza Cavalli epicentro della vita cittadina e sede del Palazzo Gotico
  • Visita a tre imperdibili Chiese
  • Ammirare il capolavoro del Guercino nel Duomo di Piacenza
  • Aperitivo con vista panoramica mozzafiato sulla città
  • Pranzo in una storica Osteria piacentina
  • Curiosità e luoghi inediti da vedere nel centro storico.
Riccardo il mio cicerone, ma anche caro amico e follower

Origini storiche di Piacenza:

Piacenza insieme a Cremona fu la prima colonia romana dell’intera Italia settentrionale, fondata nel 218 a.C. con il nome latino di Piacentia venne popolata da seimila coloni, lo scopo principale era la creazione di un avamposto difensivo contro i popoli barbari.

La colonia andò immediatamente incontro a un destino che per secoli la vedrà contesa da diversi dominatori e dopo Annibale e la guerra punica, nel medioevo arriveranno i barbari.

Nel 1095 dopo la ripresa economica e civile a Piacenza viene bandita la prima Crociata per la liberazione della Terra Santa, annunciata da Papa Urbano II.

In tale occasione vennero eretti i due emblemi cittadini ancora oggi rappresentativi della città: Il Duomo nel 1122 e poco più tardi nel 1281 il Palazzo Gotico.

Tante furono le lotte di supremazia che si susseguirono fino al 1545 anno in cui Papa Paolo III operò il distacco definitivo di Piacenza da Milano che per diversi secoli aveva avuto il dominio della città

Piacenza venne scorporata insieme alla vicina Parma e venne istituito il Ducato di Parma e Piacenza. 

Il possesso della città fu attribuito alla signoria che governerà la città fino al 1731, i duchi Farnese.

Dopo tale anno il Ducato vedrà dominazioni austriache, francesi, napoleoniche e il governo illuminato di Maria Luigia d’Austria, moglie di Napoleone (1816-1847) che regnava anche su Parma.

Il 26 Marzo del 1948 Piacenza si distacco da Parma e il 10 maggio 1948 fu la prima città italiana a chiedere l’annessione al nascente Regno d’Italia mostrando fedeltà a Re Carlo Alberto di Savoia che conferì alla città il titolo di “Primogenita”.

Al successivo scoppio delle due guerre mondiali i piacentini si distinsero nella guerra per la liberazione dalla dittatura nazi-fascista tanto che nel 1996 il Presidente Scalfaro conferì alla città la medaglia d’oro al valor militare.

Cosa vedere a Piacenza: Piazza Cavalli e il Palazzo Gotico:

Ecco due simboli importanti della città di Piacenza e in fondo a questo capitolo troverete delle curiosità legate a una terza scultura assolutamente da vedere che vi farà comprendere meglio l’importanza che ha avuto Piacenza nella storia…

Cosa vedere a Piacenza Piazza Cavalli

Piazza Cavalli è l’epicentro della città da qui si può partire a visitarla e alle spalle delle due sculture equestri rappresentanti due signori della famiglia Farnese si erge il Palazzo Gotico o Palazzo Comunale.

Piazza Cavalli:

In precedenza il suo nome era Piazza Grande poi prese il nome di Piazza Cavalli per la presenza dei due cavalli con cavalieri che raffigurano Alessandro e Ranuccio Farnese, rispettivamente il terzo e il quarto duca di Piacenza e Parma, ma anche padre e figlio.

Le due sculture di bronzo commissionate all’ inizio del 600 da Ranuccio in occasione del battesimo del figlio, furono realizzate in 16 anni dallo scultore Francesco Mochi indi per cui sono riconosciute anche come Cavalli del Mochi.

Palazzo Gotico:

Elegante esempio di architettura medioevale in stile lombardo gotico, presenta una parte inferiore in marmo rosa e un piano superiore in cotto decorato a motivi geometrici nei finestroni superiori, il contrasto crea un effetto sicuramente elegante e inusuale rispetto ad altri palazzi della regione.

Viene edificato nel 1281 per volere del signore della città che era anche un facoltoso mercante, Alberto Scoto ed è ritenuto uno dei più significativi esempi italiani di Palazzo Comunale.

La cornice del palazzo è dotata di archetti e merlature a coda di rondine mentre in una nicchia posta tra la quarta e la quinta finestra della facciata è presente una copia della Madonna con bambino, l’originale risalente al XIII sec. è conservata ai Musei Civici di Palazzo Farnese.

Al suo interno nel salone del primo piano,  grande 700 mq fu allestito nel 1644, su progetto di Cristoforo Rangoni, un teatro in legno a tre ordini con colonnati per festeggiare la pace tra il papa Urbano VIII e il duca Edoardo dopo la guerra di Castro.

Sulla torretta fu collocata una campana di bronzo, che ancora oggi viene utilizzata in occasioni speciali, mentre il primo piano del palazzo viene utilizzato come sala espositiva e incontri o eventi istituzionali.

Monumento della Lupa:

Situato alla fine di via Roma il monumento alla Lupa è il chiaro simbolo del legame che la città a mantenuto nel corso dei secoli con l’impero romano, la sua costruzione risale al 1938, quando il re Vittorio Emanuele fu proclamato Imperatore d’Etiopia.

In tale occasione il potestà di Piacenza, De Francesco fece arrivare da Roma una copia della lupa capitolina, il cui basamento composto da un dado di 3,5 metri e da due colonne di granito alte 7,30 metri, provenienti da palazzo Farnese fu realizzato dall’architetto Pietro Berzolla.

A coronazione del monumento è presente un architrave con la scritta S.P.Q.R.

Aggiungo inoltre che le vie del centro storico non sono segnalate da cartelli canonici, bensì da scritte in caratteri romani incise su strisce di marmo collocate sui palazzi, fateci caso perché tutto in questa città vuole ricordare l’impero che la creò.

Cosa vedere a Piacenza: tre imperdibili Chiese.

Cosa vedere a Piacenza Santa Maria

Basilica di Santa Maria di Campagna:

Partiamo da questa che è la chiesa tra le più famose della città, il motivo è presto detto, fu proprio qui che nel 1095 nel piazzale antistante, quando la chiesa era poco più di un piccolo tempio dedicato alla Vergine Maria, che fu indetta “la Prima Crociata da Papa Urbano II, durante il Concilio di Piacenza per la riconquista di Gerusalemme.

Eretta tra il 1522 e il 1528 su progetto dell’architetto Alessio Tramello è una chiesa molto cara ai piacentini e nel 2022 la città ha festeggiato i 500 anni della posa della prima pietra di Santa Maria di Campagna.

Come potrete immaginare anche il nome riporta al pensiero che la parte di città dove è situata la chiesa un tempo era zona di campagna, infatti per raggiungere la chiesa si impiegano a piedi circa 10/15 minuti buoni da Piazza Cavalli.

L’esterno della chiesa presenta una conformazione a croce greca, gli interni sono affrescati dal pittore veneto detto il Pordenone, il quale tra il 1530 e il 35 affrescò la cupola, la cappella dedicata a Santa Caterina d’Alessandria e l’adorazione dei Magi.

La chiesa passò sotto la direzione dell’ordine dei frati minori per ordine di Pier Luigi Farnese e nel 1561 fu consacrata, successivamente all’arrivo di Napoleone i frati furono costretti a lasciare la Basilica.

E possibile consultando il sito della basilica salire per visitare la cupola del Pordenone, qui trovate una simulazione della magnificenza della cappella.

La chiesa si raggiunge percorrendo via Campagna ed arrivando in Piazzale delle Crociate al civico 5 – l’entrata alla chiesa è libera negli orari 7:00-12:00/ 15:30-19:00.

Chiesa di San Sisto:

Ecco una chiesa che grazie a Riccardo ho visitato rimanendone affascinata, l’entrata da via San Sisto attraverso un portone seicentesco ci ha portato in un cortile circondato in entrambi i lati da porticati appartenenti in origine ad un ex convento di suore benedettine.

Al centro di esso una chiesa edificata per la prima volta nell’874 per volere dell’imperatrice Angilberga moglie dell’Imperatore Ludovico il Pio, che diventata badessa del monastero morì nell’889 e si fece seppellire all’interno dell’edificio stesso.

Nel 1112 per volere di Matilde di Canossa il monastero venne ceduto ai monaci benedettini, che a loro volta dovettero cederlo alle Suore di Santa Chiara dell’ordine di San Damiano e poi San Sisto e San Francesco.

Cosa vedere a Piacenza San Sisto

L’attuale chiesa venne edificata invece nel 1511 dall’architetto Tramello già autore del progetto di Santa Maria di Campagna, la facciata fu modificata nel 700, mentre l’interno coi dipinti di Procaccini, Pittoni, Palma il Giovane, dei Campi rappresenta un pregevole esempio di architettura del primo Rinascimento.

Prestate attenzione sul fondo sopra l’altare maggiore è posta la copia del capolavoro di Raffaello “La Madonna Sistina”, eseguita espressamente per la chiesa piacentina.

Ad oggi il quadro originale rappresenta uno dei pezzi più pregiati del Museo di Dresda.

La Chiesa è aperta tutti i giorni e si trova in via San Sisto, 9 – le fasce orarie sono al mattino dalle 8:00 alle 12:00 e al pom dalle 16:00 alle 18:00.

Duomo di Piacenza:

Insieme al Palazzo Gotico la Cattedrale è uno dei simboli di Piacenza, ha festeggiato nel 2022 i 900 anni dalla sua fondazione avvenuta nell’anno 1122.

Nata dalle ceneri dell’antica Chiesa di Santa Giustina, patrona della città insieme a Sant’Antonino, la Cattedrale attuale è dedicata a Santa Maria Assunta.

L’altissimo campanile che svetta sopra alla Cattedrale o Duomo che dir si voglia fu terminato nel 1333, presenta sulla sommità un Angelo dorato rivolto verso il fiume Po che i piacentini chiamano in dialetto locale “L’Angil dal Dom” (l’Angelo del Duomo).

La facciata a capanna, di arenaria e marmo rosa di Verona, presenta tre portali con bassorilievi, in parte opera di allievi di Wiligelmo e Nicolò.

Ma è l’interno che vi stupirà…

La struttura è a  croce latina, con tre navate divise da venticinque massicci pilastri, grazie al restauro operato nel XVI secolo dal Vescovo Rangoni presenta affreschi barocchi ad opera di Ludovico Carracci e Camillo Procaccini.

Mentre spostandosi sulla sinistra nel punto più alto della Cattedrale si può ammirare la cupola iniziata dal Morazzone fu poi terminata dal Guercino entro il 1627.

Seguitemi per una visita più ravvicinata a questa opera d’arte che da sola merita una visita a Piacenza.

Il Duomo si trova in Piazza Duomo 33 è aperto tutti i giorni dalle 8:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19:30.

Cosa vedere a Piacenza Duomo

Cosa vedere a Piacenza: visita alla Cupola del Guercino.

La visita alla Cupola avviene obbligatoriamente con accompagnatore a pagamento.

Entrando nel Museo della Cattedrale-Kronos si salgono i 134 gradini a 27 metri di altezza per ammirare da vicino le grandi scene raffiguranti l’infanzia di Gesù dipinte con novizia di particolari da Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, tra il 1626 e il 1627.

La prima tappa del percorso prevede l’affaccio dai falsi matronei per vedere da vicino il ciclo dipinto dal Procaccini e dal Carracci eseguito tra il 1605 e il 1609.

Successivamente si sale verso la cupola raggiungendo il sottotetto della navata centrale per ammirare il sopracitato capolavoro iniziato dall’artista detto Morazzone e terminato dal Guercino.

All’uscita dalla Cupola vi attende un’altra esperienza incredibile: camminando all’interno di un corridoio si raggiunge la finestra a forma di croce al culmine della facciata della Cattedrale e si può ammirare un panorama unico sulla città che nelle giornate limpide può arrivare fino alle Alpi.

Scendendo le scale attraverso una suggestiva rampa si giunge infine all’interno della Cattedrale.

Il Museo Kronos inoltre è diviso su tre livelli, che espongono collezioni di dipinti temporanee, esposizioni permanenti e arredi, libri e oggetti provenienti da altre chiese della diocesi.

Per accedere al Museo ci si deve recare nel giardino del Duomo in via Prevostura, 7 – per info su orari e costi consultare la pagina web dedicata dalla quale si può anche prenotare un’esperienza da fare nel bellissimo borgo di Bobbio.

Aperitivo panoramico a Piacenza.

Un aperitivo alternativo a Piacenza è possibile sulla terrazza dell’Hotel Roma, il rooftop più esclusivo della città dal quale si può godere una vista mozzafiato su tutto il centro storico.

L’aperitivo a base di Cocktail, vino, birra o analcolici è sempre accompagnato da deliziose tapas.

Il servizio è attivo tutti i giorni dalle 17:00 a mezzanotte e dal 7 gennaio sarà disponibile l’apericena con Dj set.

La terrazza del Roma è attiva anche per colazioni o incontri di lavoro, di domenica il locale propone un servizio di brunch con breakfast speciale.

Gli orari sono dal lunedi al venerdi dalle 06:30 alle 10:30, il sabato e la domenica dalle 07:00 alle 11:00.

I prezzi per l’aperitivo sono normali come in un qualunque locale o bar, per info e prenotazioni:

Tel 0523/ 323201.

L’Hotel Roma si trova in via Cittadella 14 in pieno centro storico e in zona a traffico limitato, solo i clienti dell’Hotel possono parcheggiare nel garage privato.

Dove mangiare a Piacenza: Osteria la Carrozza.

Ecco un’osteria tipica piacentina che mi ha lasciata decisamente soddisfatta e anche per questa devo ringraziare l’amico Riccardo.

Tutti i piatti mangiati mi hanno particolarmente gustato, tra le novità ho gradito: il salume Giovanna, una pancetta cotta e aromatizzata al miele servita con dadoni di polenta fritta e la bortellina di cipolle, una schiacciata fritta particolarmente ghiotta.

Buono tutto dai primi alle carni, ai dolci con porzioni giuste più vicine all’abbondante.

L’ambiente accogliente è composto da quattro sale totali, due grandi e due piccole e più intime più uno spazio all’esterno utilizzato d’estate.

Gli arredi in legno scuro, le vecchie foto della città appese ai muri e l’oggettistica sugli scaffali, come ad esempio la fila di sveglie poste vicino all’entrata conferiscono al locale un’atmosfera retrò.

Il personale di sala, tutto femminile a parte il gestore è molto gentile e professionale, la sensazione è quella di essere in una vecchia Osteria con la Rezdora che ti cucina prelibatezze tipiche del territorio.

Il vino, nel nostro caso un Gutturnio tipico della zona è servito all’interno di tazze in ceramica, come vuole la tradizione di queste zone di Piacenza fino ad arrivare a Parma.

Il prezzo è più che onesto: un pasto completo dall’antipasto al dolce escluso il vino costa dai 35 ai 40 euro, ma li vale tutti! ve lo straconsiglio.

Il quartiere nel quale è inserito dista 15 minuti dalla stazione dei treni, ma si può tranquillamente parcheggiare anche in una delle vie del locale.

L’osteria la Carrozza si trova in via X Giugno, 122 consigliata la prenotazione.

Cosa vedere a Piacenza: luoghi, usanze e personaggi celebri.

E per finire eccovi tre luoghi che nascondono curiosità e aneddoti simpatici che sono sempre gradevoli in una visita ad una città perché meno scontati e più curiosi da scoprire:

Dove si danno appuntamento i piacentini solitamente?

Si sa che ogni città ha il suo luogo d’incontro tipico e se per Bologna possono essere le due torri, per Reggio Emilia i leoni di Piazza San Prospero…

A Piacenza si usa darsi appuntamento sotto le palle del cavallo di sinistra quello che fiancheggia via del Corso, quindi tenetevelo in mente per la vostra futura gita a Piacenza.

Se volete dire di essere stati veramente a Piacenza dovete trovarvi sotto le palle del cavallo almeno una volta.

Riccardo mi ha inoltre spiegato che da ragazzini quando si voleva dare un appuntamento a una ragazza per la prima volta le si dava quello come punto di incontro.

Ex Albergo San Marco la casa piacentina del Maestro Giuseppe Verdi.

Vicino al sopracitato Hotel Roma se fate attenzione sempre in via Cittadella noterete immediatamente un portone con una pensilina di pregevole fattura in stile Liberty decorata con girasoli e motivi vegetali stilizzati realizzata nei primi anni del Novecento che ancora oggi rappresenta un importante testimonianza del patrimonio culturale della città.

Trattasi della pensilina dell’ex albergo San Marco che per anni è stato la “casa piacentina” del Maestro, quando faceva tappa a Piacenza soggiornando in un appartamento a lui riservato.

Qui Verdi riceveva i suoi conoscenti e le autorità,  spesso si fermava all’albergo quando provenendo dalla Villa di Sant’Agata di Villanova sull’Arda (paese nel quale si trovano le radici di Verdi essendo i suoi genitori entrambi originari della provincia di Piacenza) aveva affari da svolgere in città.

Scritte emblematiche scolpite nella pietra…

Se vi recate all’incrocio tra via Campagna e via S.Tomaso, potrete scorgere sull’angolo dell’antico palazzo Paveri Fontana-Aguissola un’antica iscrizione dal fascino particolare che riporta il motto araldico dei Gonzaga: “FORSE CHE Sì, FORSE CHE NO”.

Suddetta scritta ricorrente nelle decorazioni del palazzo ducale di Mantova sembra piuttosto antica, l’ipotesi più probabile è che risalga al 1521, anno in cui il duca Federico II Gonzaga venne ospitato in città, egli aveva adottato la frase incisa come suo personale motto araldico.

Spero che questo mio articolo vi sia piaciuto e che visitiate Piacenza possibilmente in stagioni quali autunno o primavera, anche a Natale è carina, uno stagione che sconsiglio è sicuramente l’estate, fa un caldo infernale.

Cosa vedere a Piacenza Museo Cattedrale

Scrivetemi nei commenti per domande ulteriori e consigli, se poi avete qualche info particolare su Piacenza sono tutta orecchie.

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