Villa Levi : Visita al luogo del Cuore reggiano
Durante le giornate autunnali del FAI svoltesi il 16-17 Ottobre, sono riuscita a visitare internamente questa bellissima e singolare Villa Neoclassica situata a Coviolo di Reggio Emilia.
Villa Levi è stata nel 2020, eletta tramite votazione “luogo del cuore” della regione Emilia-Romagna dal FAI.
Dopo un lungo periodo di chiusura la Villa riapre i battenti per ben due weekend, anche grazie al grande lavoro del Comitato Coviolo in Festa, la collaborazione del Comune di Reggio Emilia e dell’Università di Bologna che ne è l’attuale proprietaria.
Sono svariati i motivi per visitarla o anche solo per intrattenersi nel bellissimo parco che la circonda.
Tra i tanti vi è l’aspetto assolutamente singolare e raro dovuto alla presenza di una cupola di rame con ballatoio sulla sua sommità.
Inoltre sono numerose le storie singolari riguardanti sia la dimora che i suoi proprietari.
Si auspica che le occasioni per viverla sia all’interno che all’esterno siano sempre maggiori.
Questa estate durante il mese di Agosto la Villa ha vissuto un grande fermento, tante sono state le affluenze, grazie all’organizzazione del Festival nel Parco.
On line si possono trovare tutte le info collegate agli eventi trascorsi, dedicati a musica, teatro, cucina e spettacolo.
Inoltre vi consiglio di andare a vedere la mostra fotografica dal titolo “Sulle orme dei Levi”, della bravissima Nicoletta Daolio presso la Sinagoga ebraica di Reggio Emilia, nella data unica del 7 novembre 2021.
L’artista sarà presente nell’edificio storico con un ampliamento della mostra già presentata con successo all’ultima edizione di Fotografia Europea, svoltasi a Reggio Emilia.
Per maggiori info visitare la pagina Facebook della fotografa.
Quale sarà il futuro della Villa ancora non si sa, si spera che questo ultimo periodo che l’ha vista risplendere, sia solo l’inizio di un nuovo percorso di rivitalizzazione costante.
Se volete conoscere la sua storia e i misteriosi aneddoti dai quali è avvolta continuate a leggere.
Breve Storia di Villa Levi, luogo del cuore reggiano…
Villa levi fu costruita nella prima metà del 1600 e fu fortemente modificata su commissione dei Besenzi la prima famiglia che l’abitò.
Essendo ubicata in campagna come altre residenze nobiliari a lei vicine, aveva sicuramente la funzione di residenza estiva.
Due furono gli architetti che introdussero tra il 1790 e il 1830 elementi caratteristici di grande impatto scenico:
Domenico Marchelli che oltre al timpano e ai due edifici di servizio, fu autore del vasto giardino all’italiana.
Il modenese Luigi Poletti che introdusse la splendida Cupola con ballatoio che aveva funzioni astronomiche, e la scalinata monumentale che collega il giardino al piano nobile, da me visitato durante le giornate del FAI sopracitate.
Nel 1874 la Villa fu acquistata da una delle più influenti famiglie di origine ebrea reggiane, i Levi.
Sono presenti nelle sale diverse decorazioni in stile liberty appartamenti ai primi del 900, ma le stanze più belle sono:
L’ex Aula Magna chiamata “sale delle cupole”, con dodici colonne disposte in modo circolare, in finto marmo e foglie corinzie, e doppia cupola fatta costruire nello strato sottostante la cupola esterna con ballatoio.
Questa sala che è la più grande dell’edificio, probabilmente accoglieva sfarzosi balli con famiglie aristocratiche.
Il soffitto di colore azzurro pallido a simulare la volta celeste, era stato voluto dai Levi come simbolica rappresentazione dell’infinito.
Nascosta allo sguardo è la scala a chiocciola in legno, collocata alla base superiore della finta cupola che sale verso il ballatoio astronomico esterno.
Seconda interessante sala è la biblioteca, infatti i Levi erano estremamente acculturati e amanti delle arti.
La sala è costituita da mobili di fine arte ebanista, contenenti numerosi volumi utilizzata come biblioteca anche dall’università di Bologna.
I soffitti a riprova dell’aria culturale che qui si respira, presentano ovali finemente decorati in scagliola, riportanti i profili di Dante, Petrarca, Virgilio e Omero.
Molte stanze inoltre hanno al loro interno animali imbalsamati, facenti parte della vasta collezione di trofei di caccia, di uno dei più vivaci rappresentanti della famiglia Levi, Il barone Raimondo Franchetti.
Personaggio da approfondire in un articolo a parte e nel successivo capitolo dedicato alle curiosità.
In ultima battuta la Villa venne acquisita dai Pelosi nel 1956, e dall’Università di Bologna nel 1971, che la destinò a sede del corso di Scienze della Produzione Animale.
L’università di Bologna pur continuando ad esserne proprietaria lascio Villa Levi nel 2011.
Parlando dei 4 ettari di bellissimo Parco posto all’entrata della Villa possiamo dire che sia ricco di un’elevata diversità di specie ed esemplari di dimensioni notevoli: cedri, frassini, platani, tigli e diverse farnie.
Curiosità su Villa Levi
Numerose sono le storie curiose legate alla Villa, le elenco qui di seguito non lasciatevele sfuggire:
- Il Sipario trafugato di Alfonso Chierici: Questo episodio è a tutti gli effetti il più particolare, infatti durante la Seconda Guerra Mondiale il sipario appartenente al Teatro Municipale Valli stava per essere portato, dai tedeschi che occupavano Reggio Emilia, in Germania. L’operazione fallì grazie ad un gruppo di partigiani che riuscì a portarlo via dal Teatro prima dei tedeschi con un geniale stratagemma, e a nasconderlo proprio nella Villa che pensate un po’, all’epoca era comando militare tedesco. La storia ha veramente dell’incredibile e la potete ascoltare direttamente online raccontata da uno dei partigiani protagonisti dello straordinario Blitz, il Signor Pierino Beggi.
- Tunnel antiaereo: sempre di guerra si parla! infatti lungo il viale che collega Villa Levi a Coviolo c’è la presenza di un tunnel che fungeva da riparo antiaereo per i pericolosi bombardamenti.
- Il grande esploratore Raimondo Franchetti: Raimondo figlio di Margherita Levi e Alberto Franchetti, noto esponente del mondo della musica classica, è stato l’ultimo dei grandi esploratori italiani dell’Africa nel XX secolo. Dal carattere vivace e intrepido viaggiò molto alla scoperta di continenti asiatici, prediligendo però il Corno d’Africa. Fu anche esponente dei servizi segreti per conto del Governo Italiano in Etiopia, Morì in un incidente aereo e chiese di farsi seppellire in Africa. I suoi trofei di caccia e i reperti dei suoi viaggi, soprattutto in Dancalia, sono conservati nel Museo di Storia Naturale di Reggio Emilia, alcuni esemplari si possono trovare anche nella Villa come sopracitato.
- Trompe l’Oeil finestre: le cinque grandi finte finestre, disegnate in trompe l’oeil e sistemate sopra alle vetrate della vecchia aula magna rappresentano una riproduzione raffinata, distinguibile solo se osservata da vicino con attenzione.
Info per raggiungere Villa Levi:
Villa Levi si trova in via Fratelli Rosselli, 107, nelle campagne reggiane vicina alla piccola frazione di Coviolo, dista circa 10 minuti dal centro città.
Si può facilmente raggiungere in auto, ma anche a piedi facendo le vie di campagna e naturalmente in bicicletta.
Spero che l’articolo vi sia piaciuto e che abbiate occasione di visitare questa vera e propria singolare meraviglia, o di partecipare a qualche evento futuro a lei legato.
2 commenti
Carlos Oliva
L’isolamento della villa é forse la causa dell’inutilizzo da parte dell’Universita di Bologna?
Questo corso si tiene ora in un’altra sede oppure é stato soppresso?
E’ un vero peccato che questa villa sia cosí poco untilizzata.
Giovanna
Ciao Carlos si la Villa si è molto deteriorata da quando non è più utilizzata dall’Università di Bologna, ed è un vero peccato…speriamo vengano organizzati eventi e venga mantenuta attiva. Per qunto riguarda i corsi non so risponderti mi spiace.