Ludovico Ariosto le Origini
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Ludovico Ariosto, le origini: itinerario completo dei luoghi vissuti dal poeta a Reggio Emilia.

In questo articolo che ripercorre le origini di Ludovico Ariosto, uno dei più grandi rappresentanti della letteratura del rinascimento ho costruito per voi un itinerario che, partendo da Reggio Emilia arriverà a Ferrara.

Lì vi aspetta Chiara, che andrà a raccontare le avventure del sommo poeta funzionario alla corte degli estensi.

Questo appuntamento di fine anno con Viaggi.Cibo.Emilia sarà all’insegna del turismo culturale e non vediamo l’ora di portarvi con noi alla scoperta di alcuni dei tanti artisti e letterati e scrittori che hanno vissuto nella nostra bella regione.

Ludovico Ariosto può essere considerato un esempio di intellettuale cortigiano, in quanto lavorò per tutta la vita alla corte estense ma la sua passione vera era quella delle lettere e delle materie umanistiche, ela sua natura era quella di uomo sempice e incline alla vita tranquilla.

Ma prima di iniziare vorrei fare un breve accenno alla grande opera di Ludovico Ariosto “L’Orlando Furioso” e alla funzione del poema cavalleresco.

Una tipologia di racconto originale e assolutamente geniale, sviluppata anche da un altro grande letterato feudatario della Rocca di Scandiano in provincia di Reggio Emilia, Matteo Maria Boiardo.

Di Matteo Maria Boiardo autore dell’“Orlando Innamorato” parleremo in modo più approfondito, intanto se volete conoscere le sue terre potete andare a leggere il mio articolo dedicato proprio a Scandiano.

Ludovico Ariosto e il poema cavalleresco

Il poema Cavalleresco “L’Orlando Furioso”, la qui edizione definitiva vide la luce nel 1532 dopo ben tre pubblicazioni e dieci anni di scrittura è il proseguo delle vicende di donne, cavalieri, armi e amori  lasciate incompiute nel sopracitato “Orlando Innamorato” di Matteo Maria Boiardo, che termina con la fuga della contesa Angelica.

L’opera cavalleresca di Ludovico rimane ad oggi un capolavoro assolutamente unico rispetto a tutte le forme di letteratura conosciute, capolavoro composto da ben 46 canti.

A renderlo speciale è sicuramente la vena leggera e ironica dell’Ariosto, con situazioni descritte in modo paradossale che stupiscono e fanno ridere, come si ride spesso delle esagerazioni,  tuttavia sono letture diffuse e comprensibili  per tutte le classi sociali, comprese quelle non colte.

Una forma letteraria che presenta per la prima volta l’ottava in rima, una creazione a quei tempi ammirata in tutta Europa, che conferisce alle vicende del poema un carattere musicale che educa chi lo legge a tenere un ritmo e un intonazione nel susseguirsi delle parole, caratteristica ormai perduta ai giorni nostri.

Il poema cavalleresco è anche un grande omaggio ai signori dell’Ariosto i duchi estensi, per i quali svolgeva numerosi incarichi diplomatici e politici alla corte di Ferrara e non solo.

Non è un caso difatti, se l’Orlando Furioso termina con l’unione di Bradamante e Ruggero che darà origine alla casata d’Este di Ferrara, con il chiaro intento da parte del poeta, di celebrare la casata dalla quale era a servizio.

Pronti a ricalcare le orme del nostro eroico e visionario poeta Ludovico Ariosto?

Origini di Ludovico Ariosto, itinerario di Reggio Emilia

Ludovico Ariosto nasce l’8 settembre 1474 a Reggio Emilia, ma vi sono dubbi sul luogo effettivo…

si racconta che il poeta vede la luce all’interno dell’antica Cittadella, una fortificazione simbolo del potere signorile fatta erigere dai Gonzaga signori di Reggio nel 1339,  il cui capitano era proprio il padre dell’Ariosto, Niccolò funzionario della Corte estense e all’epoca comandante della guarnigione di Reggio.

Tale complesso venne nella metà dell’Ottocento demolito e trasformato prima in ippodromo e successivamente in parco pubblico come lo vediamo oggi, nel quale vennero messe fontane e sculture di illustri personaggi che hanno fatto la storia di Reggio Emilia, oltre al grande cedro del Libano posto al centro del Parco, tanto caro ai reggiani.

Ed è proprio da qui, dagli attuali giardini pubblici, luogo della presunta nascita del poeta che potremmo partire andando alla ricerca della scultura che lo raffigura.

  • Parco del Popolo, scultura di Ludovico Ariosto:

Camminando all’interno del Parco troverete non lontano dal Monumento dei Concordi di epoca romana, quasi in fondo ai giardini nel lato che dà sulla via Emilia, la scultura di Ludovico Ariosto posta frontale a quella di Matteo Maria Boiardo, scelta sicuramente non casuale.

Le due sculture realizzate dallo stesso autore Riccardo Secchi, erano state concepite per essere messe nel Palazzo della Cassa di Risparmio in via Toschi, furono poi collocate ai giardini pubblici nel 1953.

  • Casa Materna dell’Ariosto:

Mentre il padre dell’Ariosto era di origini  bolognesi e apparteneva alla famiglia degli Ariosti, la madre Daria proveniva da una nobile famiglia reggiana, i Malaguzzi.

La nostra seconda tappa si trova nei pressi di piazza del Duomo, in una stretta via chiamata via Pallazzolo, all’angolo con via delle Rose.

Riconoscerete l’edificio in questione grazie alla piccola scultura consumata dal tempo di un angelo con uno scudo (Stemma di famiglia Malaguzzi) e sotto di esso una targa che attesta l’appartenenza dell’edificio alla famiglia materna del poeta.

Ludovico Ariosto Origini 2

Sembra inoltre che il Malaguzzi avessero una casa anche all’angolo tra via del Cristo e via Fornaciari, altro luogo dove il poeta potrebbe essere nato, ma non vi è certezza.

  • Il Mauriziano:

Una terza dimora della famiglia Malaguzzi era situata fuori dal centro della città prendendo la via Emilia in direzione Modena, a San Maurizio nella prima periferia di Reggio troverete un trionfale Arco d’accesso in cotto ad unico fornice fatto erigere da Orazio Malaguzzi nel 1500  in onore di Ludovico Ariosto.

Ad Orazio cugino del poeta, morto nel 1583 si attribuisce il restauro e l’arricchimento dell’intero complesso del Mauriziano.

Dall’arco diparte un lungo viale di oltre 250 metri fiancheggiato da pioppi, che conduce alla villa quattrocentesca, dove da bambino e per brevi periodi anche da ragazzo dimorò Ludovico Ariosto.

Il complesso monumentale del Mauriziano detto anche “Casino dell’Ariosto” fu acquistato dalla famiglia Malaguzzi nel 1432.

Ludovico Ariosto Origini Mauriziano

Inserito in un contesto stupendo, all’interno di un parco racchiuso tra il torrente Rodano e il Cavo Ariolo, rappresenta un vero e proprio luogo di pace, nel quale anticamente l’Ariosto si rifugiava fuggendo dalla vita difficile e spesso insopportabile della corte ferrarese.

Probabilmente all’Interno di questa dimora di pace egli scrisse molte pagine del suo poema cavalleresco e affettuosamente il Mauriziano è citato in alcuni suoi scritti (le Satire), con parole accorate:

«Già mi fur dolci inviti a empir le carte li luoghi ameni di che il nostro Reggio, il natio nido mio,
n’ha la sua parte.
Il tuo Mauricïan sempre vagheggio, la bella stanza, il Rodano vicino, da le Naiade amato ombroso seggio,il lucido vivaio onde il giardino si cinge intorno, il fresco rio che corre, rigando l’erbe, ove poi fa il molino»
(Ludovico Ariosto, IV satira, 115-123)

All’interno della villa sono presenti tre ambienti definiti “stanze ariosteschele cui decorazioni pittoriche sono databili nel periodo dopo il 1567.

Gli affreschi del salone centrale e della sala grande sono opere di ristrutturazioni avvenute dopo il 1742 effettuate da Prospero Malaguzzi.

Il Palazzo è stato acquistato dal Comune di Reggio Emilia nel 1863, ad oggi proprio nel settembre del 2023 , nell’anniversario della nascita di Ludovico Ariosto sono stati svolti lavori di restauro: all’Arco, al Parco e agli affreschi interni della villa sopra citati.

Il Mauriziano è visitabile tutti i giorni all’esterno, mentre se si vuole accedere gratuitamente all’interno della villa è possibile visitarla tutte le domeniche fino al 17 Dicembre 2023 dalle ore 15:00 alle ore 18:00.

Alle 16:00 per chi lo volesse può partecipare alla visita guidata al costo di 7 euro per gli adulti, i bambini fino a 10 anni non pagano, e i disabili con accompagnatore pagano, mentre è gratis per l’accompagnatore.

Il complesso è aperto anche in occasione di mostre ed eventi particolari.

Altri due luoghi reggiani nei quali Ludovico Ariosto fu presente per un breve periodo furono:

  • Il Castello di Canossa, nel quale dal 1501 al 1503 l’Ariosto rivestì il ruolo di Capitano della Rocca, dovette accettare la mansione per provvedere ai bisogni famigliari a causa della morte del padre.
  • Mentre nelle prime colline reggiane per la precisione a Montericco di Albinea, fu investito dal Cardinale di Ferrara, Ippolito d’Este, del ruolo di chierico nel 1506, ma anche questa permanenza nella chiesa della Madonna dell’Ulivo in terra reggiana, non fu lunga.

Termina qui l’itinerario reggiano di un grande uomo e poeta il cui desiderio era quello di vivere con semplicità scrivendo e leggendo, ma il cui destino lo portò a lavorare per riuscire a vivere.

Se volete compiere un altro viaggio culturale alla scoperta di un altro poeta emiliano che ha scritto nella vicina Modena, allora vi invito a visitare il blog di Iole che vi porterà alla scoperta della secchia rapita.

Spero che il viaggio vi sia piaciuto, scrivetemi nei commenti e seguite @Viaggi.Cibo.Emilia nelle nostre pagine social di Facebook e Instagram.

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