Cosa vedere a Brescello: tra Mondo piccolo e set cinematografico internazionale.
Cosa vedere a Brescello, antica colonia romana sulla riva destra del Po ritrovandosi su di un set cinematografico conosciuto a livello internazionale, grazie all’intramontabile saga di Don Camillo e Peppone.
Ed è principalmente per questo secondo motivo che il piccolo e caratteristico paese della bassa reggiana richiama ogni anno turisti da ogni dove e che nel lontano 1952 (anno dell’uscita del film), si rivelò al mondo che non lo aveva mai sentito nominare.
Dovete sapere inoltre che, l’autore di quello che inizialmente era un romanzo, successivamente e fortunatamente trasdotto in film è uno degli scrittori più venduti e tradotti al mondo.
Il suo nome per intero è Giovannino Oliviero Giuseppe Guareschi!
Mai sentito nominare?
Beh continuate a leggere e non perdetevi l’occasione di visitare uno dei Musei più caratteristici di Brescello che il 21 Aprile compie 35 anni, il Museo Peppone e Don Camillo per l’appunto.
Può essere un ottima meta per una particolare gita di primavera dai toni divertenti.
A 27 kilometri dal capoluogo, Reggio Emilia, Brescello è un piccolo mondo assolutamente da visitare, il periodo più consigliato è la primavera, oppure l’autunno.
Di seguito troverete:
- Nascita del Film
- Sulle tracce di Don Camillo e Peppone, le tappe imperdibili
- I Musei di Brescello dedicati al film e al suo autore
- Dove mangiare a Brescello
Nascita di un Colossal cinematografico
Brescello ridente paesino sulle rive del Po ha sicuramente molto da raccontare dal punto di vista storico e culturale.
L’itinerario che andrete a scoprire nel prossimo capitolo, riguarda prevalentemente i luoghi nei quali venne nel dopoguerra girata l’intramontabile serie di film Don Camillo e Peppone.
Come nasce il film e alcune curiosità legate ad esso invece ve lo spiego subito…
Il Film Don Camillo e Peppone e la trasposizione del romanzo nato dai racconti di fantasia dello scrittore parmense Giovannino Guareschi, ed edito da Rizzoli in un unico volume nel Marzo del 1948.
Fu proprio la casa editrice Rizzoli, a conseguenza del grande successo del romanzo, a volerne realizzare un film che inizialmente ebbe non poche problematiche burocratiche da affrontare, per i motivi che leggerete di seguito.
Il romanzo stesso narrava della vita semplice di un piccolo paese padano vicino al fiume Po e delle costanti liti e vicende a tratti divertenti dei due personaggi protagonisti:
Don Camillo: parroco venuto da fuori, impulsivo ed esuberante che non rinuncia a immischiarsi in faccende politiche e ad avere sempre la meglio sul più presuntuoso…
Peppone: sindaco comunista del paese della bassa reggiana, sbruffone ed ignorante che dimostra astio nei confronti del prete, ma che però nei momenti di grande difficoltà va a chiedere proprio a lui di nascosto dai paesani, aiuto e consiglio.
In tutti i 5 film che li vedono in lotta, il finale li porta sempre a trovare insieme una soluzione per il bene comune e per accorrere in aiuto dei più deboli.
Don Camillo come Peppone sembrano nemici ma sono amici, il nemico è il potere, il potere politico come quello religioso, sullo stesso piano, così distanti e indifferenti alla vita concreta delle persone, apparentemente nemici in realtà alleati.
Poi diciamocelo lo scrittore Guareschi che non era di credo né comunista né tanto meno democristiano, non le mandava certo a dire le sue opinioni, anzi aveva avuto non pochi problemi legati proprio a motivi politici.
Ed è proprio per fattori legati alla politica che sia la ricerca del luogo dove girare il film che quella del regista che organizzasse le riprese risultò sin da subito ardua.
Prima curiosità: Come regista infatti ci si dovette affidare al francese Julien Duvivier, nessun regista italiano voleva, in un dopoguerra di controversie tra il PCI e la Democrazia Cristiana, condurre un film che parlava delle controversie tra un prete reazionario e un sindaco comunista.
Julien Duvivier accettò ponendo due condizioni: Don Camillo doveva essere interpretato da Fernandel, attore francese, mentre Gino Cervi che inizialmente doveva interpretare il prete finì controvoglia per interpretare il sindaco.
L’altra condizione era che la sceneggiatura fosse curata dal francese René Barjavel che rese i film della saga più divertenti e leggeri rispetto ai seppur belli racconti di Guareschi.
Seconda curiosità: Viste le reticenze iniziali di Gino Cervi per il ruolo di sindaco, si era pensato di fare interpretare tale ruolo da Guareschi, che però come attore risultò completamente negato.
Rimaneva il grande problema della location che non si trovava, molti comuni di Parma si erano rifiutati di prestarsi alle riprese in loco, rimaneva solo Reggio Emilia nelle vicinanze.
Terza curiosità: Il regista dopo parecchie settimane di ricerche estenuanti sotto consiglio dell’allora dirigente dell’Ente del turismo Francesco Borri che sosteneva che Brescello era il set perfetto per il film si recò in loco e capì subito di avere trovato il posto giusto.
Il 3 Settembre del 1951 un manifesto apposto sui muri di Brescello avvisava i cittadini dell’imminente arrivo di una troupe cinematografica internazionale, che avrebbe fatto del paesino della bassa reggiana, la patria del Mondo piccolo sul grande schermo.
Il film fu uno dei più alti incassi mai visti in Italia, infatti guadagnò oltre un miliardo e mezzo di lire, risultando così il maggiore successo dell’anno, oltre che il più alto incasso italiano di sempre per l’epoca.
Don Camillo detiene a oggi il settimo posto nella classifica dei film italiani più visti di sempre.
I film in Ordine di realizzazione che sicuramente molti di noi hanno visto e amato sono i seguenti:
- Don Camillo(1952)
- Il ritorno di Don Camillo(1953)
- Don Camillo e l’onorevole Peppone (1955)
- Don Camillo monsignore…ma non troppo (1961)
- Il compagno Don Camillo (1965)
- Don Camillo e i giovani d’oggi (1970) quest’ultimo incompiuto a causa della morte di Fernandel.
A distanza di tanti anni chi arriva nella piazza principale di Brescello può incontrare Don Camillo e Peppone che da lontano si fanno un cenno di saluto, chiaramente sto parlando delle statue di bronzo realizzate dallo scultore Andrea Zangani, poste in Piazza Matteotti.
Proprio da qui può iniziare la nostra visita per tappe di questo set cinematografico a cielo aperto.
Non prima però di essersi fatti un selfie con uno dei due personaggi o con entrambi, a me tra i due è sempre stato più simpatico Don Camillo, a voi la scelta…
Cosa vedere a Brescello: Tappe imperdibili del film Don Camillo e Peppone.
Partendo dal presupposto che tutti i luoghi del Film Don Camillo e Peppone sono segnalati con un cartello e la scritta “ciak si gira” per rendere la visita più immediata, il nostro tour parte dalla piazza nella quale sono presenti le due statue bronzee di Don Camillo e Peppone.
Piazza Metteotti:
Epicentro della vita del paese, la piazza mostra sulla pavimentazione davanti alla chiesa Di Santa Maria Nascente, una bella mappa in bronzo riportante l’assetto dell’antico paese di origine romana (Brixellum) comprensivo di cinta muraria.
Sulla piazza si affacciano diversi esercizi commerciali ed è utile notare che girando per le strade del piccolo centro abitato sono tanti i richiami ai due personaggi Don Camillo e Peppone.
Vi capiterà di notare Il Bar Don Camillo e il Bar Peppone, per non parlare della trattoria intitolata al prete e al sindaco, c’è addirittura un’agenzia di pratiche auto intitolata a Peppone.
La chiesa di Don Camillo:
La sopracitata chiesa Di Santa Maria Nascente che si affaccia sulla piazza, al suo interno mostra una delle attrazioni più visitate, che la Rizzoli donò al parroco, finite le riprese…
Sicuramente i fan del film si ricorderanno del Crocefisso con il Cristo parlante?
Il Cristo con cui Don Camillo si confidava e da cui veniva spesso rimproverato, rimasto sicuramente indelebile nelle nostre menti.
Fu realizzato dallo scenografo Bruno Avesani e dal falegname di Brescello, Emilio Bianchini.
Il volto del Gesù Cristo si componeva di cinque diverse espressioni, intercambiabili a seconda delle scene, di cui solo una è rimasta visibile ai giorni nostri.
Entrando in chiesa recatevi nella piccola cappella a sx, troverete il Cristo lì ad attendervi.
Un altro oggetto caro ai brescellesi facente parte della chiesa è la “Campana Gertrude” che ancora oggi con i suoi rintocchi scandisce il tempo nel piccolo paese della bassa.
Una curiosità legata alle riprese fatte all’interno della chiesa, che compaiono nei primi due film della saga è che non furono girate in chiesa a causa del divieto del parroco vigente, bensì furono ricostruite a Cinecittà.
Campana SputniK:
A proposito di campane, tra gli oggetti di scena lasciati a fine riprese, in un magazzino di Brescello c’era la singolare la campana Sputnik, che si vede nel film “Don Camillo Monsignore ma non troppo (1961)”.
La campana fu fatta costruire da Peppone per il funerale di un giovane operaio comunista, la cerimonia doveva però essere civile e senza il rintocco di Gertrude, la campana della chiesa di Don Camillo.
Nel film Peppone porta in piazza Matteotti la campana per potere tributare il compagno caduto!
Sputnik, restaurata dall’ associazione di volontari brescellesi, ad oggi la si può ammirare (senza battacchio) sotto i portici di via Giglioli, poco distanti da via Matteotti, (ed è chiaramente di vetroresina).
Municipio:
Il Municipio è posto alle spalle della scultura di Peppone e affaccia su di un lato della piazza principale sulla sx della chiesa.
La casa di Peppone:
Situata vicino al Municipio in via Carducci, 7, la casa del sindaco Peppone è resa celebra dalla scena in cui Peppone diventato papà, si affaccia dal balcone per mostrare ai compagni cittadini il pargolo in fasce, suo ultimo figlio dal nome altisonante , Libero Antonio Lenin.
Questa scena ricorda molto il gesto che il padre di Guareschi fece mostrando un piccolo Giovannino in fasce agli amici comunisti, peccato che da grande lo scrittore non sarebbe propriamente diventato un compagno.
Stazione ferroviaria Brescello-Viadana:
Inaugurata nel 1883, la stazione facente parte della linea ferroviaria Parma-Suzzara compare nel primo film della saga “Il ritorno di Don Camillo”.
E’ infatti da qui che il prete parte per la sua convalescenza politica in montagna, peccato che il treno in realtà vada verso Gualtieri e non verso l’Appennino.
Scuole Elementari:
In via Roma , 33 vi è la scuola nella quale Peppone prende il diploma di licenza elementare, per potersi così candidare a deputato in “Don Camillo e l’onorevole Peppone (1955)”.
L’ufficio comparse:
Si sa che la pellicola di Peppone e Don Camillo, all’epoca ebbe bisogno anche di molte comparse, soprattutto in veste di cittadini del paesello…
La paga giornaliera era di mille lire per gli adulti e di 500 lire per i bambini.
Le file di aspiranti comparse erano lunghe già dalle prime ore del mattino e una volta raggiunto il numero necessario si tirava una riga bianca sul pavimento stradale per escludere coloro che si trovavano all’esterno di essa.
In via Panizzi 5, sul muro di un garage si può ancora notare la scritta scolorita: Amato-Rizzoli-Produzione Film-Roma.
Murales Don Camillo e Peppone:
Bellissimo murales inaugurato il 12 Settembre 2021 e realizzato dal writer Emeid festeggia i 70 anni dal primo ciak si gira di Don Camillo nel paesello reggiano.
Lo si può ammirare posto sulla facciata dell’ex scuola dell’infanzia di Soliani-Scutellari a Brescello in via Aldo Moro, 8.
Altri Murales dedicati a personaggi famosi li potete trovare nel mio articolo dedicato.
Madonnina del Borghetto:
Un’altra location protagonista del quarto film della saga “Don Camillo Monsignore ma non troppo” è la Madonnina del Borghetto, altro oggetto di scena lasciato dalla compagnia cinematografica.
Don Camillo e Peppone tornano nel paesino di Brescello per affrontare la questione della costruzione di una casa popolare proprio dove sorge il piccolo tempietto della Madonna.
Don Camillo cederà solo quando il sindaco di Brescello acconsentirà a patto però che gli alloggi vengano distribuiti equamente tra famiglie proposte dalla chiesa e famiglie proposte dal comune.
La graziosa Madonna si può ammirare dalla strada extraurbana, strada provinciale 62 R della Cisa (SP 62 R) si incrocia con la strada golenale che porta a Ghiarole (via Quadra Tagliata).
Il nostro itinerario non termina qui, continua con i due musei dedicati, uno a Peppone e Don Camillo che in questo Aprile 2024 compie 35 anni e due al Museo di Guareschi.
Cosa vedere a Brescello: visita ai Musei Peppone e Don Camillo, Museo Brescello e Guareschi.
Tre sono i Musei importanti di Brescello, considerando anche il Museo Archeologico del piccolo paese, con una grande storia antica legata ai romani e ai grandi ritrovamenti avvenuti in queste zone ritenute strategiche grazie alla presenza della grande via di comunicazione e trasporto del fiume Po.
Il biglietto che acquisterete per la visita ai successivi due musei vi darà la possibilità di vistare anche il piccolo è stupendo museo Archeologico di Brescello.
In questo capitolo parleremo dei due Musei legati a Don Camillo, Peppone e al loro creatore Guareschi.
Museo Peppone e Don Camillo:
La scorsa domenica si è svolta la giornata commemorativa dei 35 anni di apertura di questo simpatico e dettagliato museo inaugurato il 16 aprile 1989 grazie al lavoro e all’entusiasmo di appassionati volontari del paese.
La giornata a visto diversi simpatici momenti come la partenza in sidecar dalla piazza principale di due persone del paese che interpretavano il prete e il sindaco.
Il motivo predominante della nascita del Museo è stato quello di mantenere viva la memoria di Don Camillo e Peppone a tutti i fans del film, ai turisti e a tutti coloro desiderino approfondire la fantastica storia di questo colossal intramontabile.
Il Museo contiene molto materiale riguardante i film di Peppone e Don Camillo e già entrando nell’atrio possiamo trovare alcuni veicoli utilizzati dai due protagonisti come il sidecar, la moto e la bicicletta di Peppone.
Al primo piano nel grande salone della mostra i pannelli riportano materiali informativi legati alle storie dei film con approfondimenti sui personaggi, fotografie d’epoca e in bella mostra potrete trovare le locandine coloratissime originali.
Tra i tanti cimeli poi vi sono: l’abito talare di Don Camillo, la scrivania dell’ufficio del sindaco Peppone, il proiettore con cui venne mostrato al “Cinema Verdi” di Brescello, in prima mondiale assoluta il primo film “Don Camillo” (1952).
Il Bookshop all’entrata consente l’acquisto di souvenir quali libri, dvd e prodotti tipici del territorio simpaticamente etichettati Peppone e Don Camillo quali: La Spongata, le chicche, la tipica prugna Zucchella e tanto altro.
L’esterno del Museo vi accoglie invece con una copia del carro armato utilizzato in una scena del terzo film “Don Camillo e l’onorevole Peppone” .
L’edificio che ospita la mostra inoltre era un ex convento, diventato centro culturale e sede del Municipio della città di Brezwyscewski, paesino russo gemellato con Brescello che appare nel quinto film “il compagno Don Camillo” diretto da Comencini.
Ci troviamo in via De Amicis, 2.
Museo Brescello e Guareschi:
Nell’edificio che un tempo ospitava la casa della Musica, in via Cavallotti, 24, ora sede dell’Ufficio turistico di Brescello potrete visitare la stanza contenente una vera e propria ricostruzione di un set cinematografico utilizzato per il film Don Camillo e Peppone.
Appese alle pareti troverete le foto in bianco e nero dei fuori scena del film, con gli abitanti di Brescello come protagonisti a rappresentanza dello stretto legame tra cinema e territorio.
Nella stessa stanza una TV mostra alcuni spezzoni dei ciak in lingua originale, con un Fernandel che parla in francese e Gino Cervi in Italiano.
All’interno del Museo sempre al primo piano troviamo la mostra di un altro personaggio importante della bassa dal triste destino, un artista costruttore di Violini Stradivari, il liutaio Raffaele Vaccari detto “Faiòl”.
Non c’è che dire la bassa è da sempre terra di grande intelletto!
Mio consiglio è anche quello di compiere la visita guidata con una delle guide del paese, io devo ringraziare Joanna, per la bellissima e dettagliata esperienza sulle orme di Don Camillo e Peppone.
Per info su orari e approfondimenti potete consultare il sito dell’Ufficio turistico di Brescello.
Dopo tutto questo girovagare vi sarà sicuramente venuta fame?
Dove mangiare a Brescello
Beh la trattoria che vado a consigliarvi è veramente in stile bassa reggiana…
Osteria La Golena:
Situata a Ghiarole vicino a Brescello questa trattoria frequentata prevalentemente da autoctoni serve piatti cucinati in modo casereccio in una location decisamente alla buona ma che spesso è sinonimo di garanzia.
Decisamente folcloristica la descrizione del menù da parte del proprietario, che dopo l’antipasto a base di gnocco fritto e salume, inizia con l’elencarvi tutte le tipologie di tortelli presenti, beh sono più di 30…
Alcuni non li avevo mai sentiti come ad esempio i tortelli con il ripieno di stracotto, quelli con la stracciatella (intesa come formaggio), tortelli agli asparagi ecc…
Vi consiglio un tris dopo di che, lasciate uno spazio per l’ottima carne alla griglia e per il dolce.
Quantità abbondanti e prezzo più che onesto per questa Osteria assolutamente da provare.
Via Ghiarole 19/21 Brescello (RE).
Come arrivare a Brescello:
La modalità più veloce per raggiungere Brescello è sicuramente la macchina, potreste valutare anche di arrivare in bicicletta da Lido Po come vi consiglio anche in questo mio articolo.
Oppure se pensate di raggiungere il piccolo paese in treno da Reggio Emilia sappiate che dovrete fare un cambio a Guastalla e prendere il regionale Parma-Suzzara.
Chi arriva in auto invece dalla A1, l’uscita è Terre di Canossa poi si prosegue con direzione Boretto-Poviglio.
Chi arriva dalla A22 deve prendere l’uscita Pegognaga e poi procedere verso Parma, Suzzara – Guastalla.
Spero che questo mio articolo vi sia piaciuto, scrivetemi nei commenti se conoscevate già Brescello e se avete domande o curiosità al riguardo…
Potete seguire le mie avventure anche video nelle pagine social di Instagram e Facebook.