
Vignola e il suo grande tesoro: la ciliegia.
La ciliegia di Vignola è seconda solo alla Ciliegia dell’Etna DOP in ordine di bontà e pregio, rimane comunque tra le più conosciute in Italia per merito della sua numerosa esportazione.
In realtà Vignola di tesori sia dal punto enogastronomico che dal punto culturale è decisamente ricca, ma la ciliegia è quel prodotto che quando viene nominato è associato immediatamente a questo borgo favoloso in provincia di Modena, nelle Terre di Castelli, che merita assolutamente una visita.

Cosa visitare a Vignola è un quesito che merita un articolo a sé, sono rimasta talmente affascinata dalla storia della Moretta, tipologia di ciliegia autoctona prodotta solo a Vignola, che ho deciso di dedicare a questo sublime frutto un articolo a sé.
Da puntualizzare però è il nome del borgo che fa pensare al vino perché Vignola e il suo stesso simbolo stanno a significare “piccola vigna” ma ad oggi è la ciliegia la protagonista di questo territorio.
Ricordo a chiunque voglia approfondire l’argomento ciliegia, di recarsi all’evento “Vignola è tempo di ciliegie” che si svolge nel pittoresco borgo nei weekend del 4-5 e del 10-11 Giugno.

L’evento è uno tra i più importanti in zona insieme alla Festa dei Ciliegi in Fiore che si svolge sempre a Vignola.
Un’ultima cosa da specificare è che esistono diverse tipologie di questo frutto estremamente gustoso e ambito, anche in rapporto alla breve stagionalità (metà maggio- fine Giugno).
La differenza più spiccata si ha tra la ciliegia piccola e tenera, molto dolce e succosa appartenente alla famiglia delle tenerine e il durone, ciliegia più soda e chiara con polpa croccante e rossa di maggiori dimensioni rispetto alla ciliegia.
Andiamo quindi ad approfondire la storia di questo gustoso frutto nel dettaglio.
La Moretta: squisita ciliegia di Vignola.

Eccola la star delle ciliegie nata in territorio vignolese in un ambiente votato alla coltivazione di ciliegi sin dall’800, su terreni di origine alluvionale ai piedi del fiume Panaro e con condizioni pedoclimatiche uniche.
La ciliegia Moretta tornata dal passato, nel dopoguerra era soggetta a grande esportazione apprezzata per il suo morbido e dolce sapore persino in Nord Europa, ma andata successivamente scomparendo con l’avvento di nuove, più produttive e redditizie varietà.
La maggior parte dei produttori ad oggi afferma che è il durone di Vignola anch’esso con marchio Igp ad essere più richiesto sul mercato, ma fidatevi in quanto a dolcezza la Moretta è il top!
Grazie anche al progetto di Slow Food la Moretta ha iniziato ad essere nuovamente coltivata.

La piantumazione di tanti nuovi alberi di Moretta nelle zone vocate e l’allevamento delle piante con tecniche di produzione ecosostenibili ha fatto si che questa antica bontà sia divenuta uno dei simboli della biodiversità e della tipicità dell’intera regione Emilia Romagna.
Le analisi molecolari fatte effettuare sul DNA della Moretta di Vignola hanno dimostrato che questa antica varietà di frutta ha mantenuto le proprie caratteristiche nel corso dei suoi 150 anni di vita confermandosi un alimento ottimo per la nostra salute.
La ciliegia Moretta, minuta di forme ma piena di gusto, con la sua buccia sottile e morbida di colore nero brillante ha un gusto unico e proprietà antiossidanti che la rendono un patrimonio unico della tradizione emiliana.
C’era una volta la Moretta…

La coltivazione degli alberi monumentali della ciliegia è sin dalle antichità, quando i ciliegi venivano piantati con la funzione di alberi ornamentali, un fantastico connubio tra terra e acqua.
Le campagne di Savignano e Vignola sono ricche di una fitta rete di canali che favoriscono da sempre la produzione della frutta.
I pezzi di terra situati ai lati del Panaro chiamati “basse” da sempre permettono un ottimo drenaggio grazie al profondo strato di ghiaia, il quale un tempo costituiva il letto del fiume che si è progressivamente spostato.
La ciliegia poi era un frutto che godeva enormemente per la propria crescita di una buona quantità di acqua.
Nei primi anni del ‘900 la ciliegia comincia ad assumere un rilevante peso nell’economia della provincia di Modena, anche se la Moretta si dimostra essere unica nel suo genere sono diverse le tipologie a polpa nera, rossa o gialla, si contano diciotto tipologie totali.
Una curiosità che fa capire quanto fosse laboriosa e in molti casi pericolosa la raccolta delle ciliegie, sta nel fatto che gli alberi monumentali di Moretta erano talmente alti da richiedere scale di quasi 15 metri.
Si aggiungevano spesso degli spezzoni di legno per raggiungere l’altezza sufficiente a permettere la raccolta ai contadini che accerchiavano l’albero mettendo a terra i cesti e reggendosi alle scale con le sole gambe.
La raccolta andava avanti per tutto il giorno e poteva anche arrivare a 6 quintali di frutta come testimoniano alcuni anziani del paese.
Nel primo dopoguerra aprirono a Vignola decine di magazzini da frutta, si sviluppò sempre di più una classe di lavoratrici donne, “le cernitrici” la cui funzione era quella di scartare la frutta danneggiata o marcia e di confezionare il frutto nelle cassette.
Negli anni 60 i magazzini di frutta erano pieni di donne e piano piano nacquero le prime grandi lotte operaie per il miglioramento dei salari e delle condizioni di lavoro.
Come già puntualizzato l’esportazione di questo squisito frutto rosso cominciò già dai primi anni del 1900 grazie all’intuizione di Giovanni Garagnani
Giovanni capì che per conservare al meglio il frutto delicato e trasportarlo bisognava che quest’ultimo fosse mantenuto in ambienti freddi.
Realizzò così il primo magazzino frigorifero all’interno del Mulino di Savignano, successivamente verranno realizzati veri e propri vagoni refrigerati in grado di mantenere la fragranza della ciliegia trasportata fin nel nord Europa.

La ferrovia Vignola –Bologna diventa uno strumento decisivo per la crescita del commercio e delle esportazioni.
Dalla fine degli anni 70 si assiste ad un decadimento delle varietà di ciliegia tradizionali, tra le quali la moretta e il durone nero.
Le cause del decadimento sono da riscontrarsi nella necessità di un guadagno maggiore.
Il conseguente cambiamento di allevamento dei ciliegi che crescono più fitti e bassi, per garantire la raccolta più facile e la crescita di concorrenza di altri produttori in Italia e nel mondo.
La produzione di Moretta diventa insignificante e molti alberi vengono abbattuti, fino a che nel 2018 diventa presidio Slow Food.
Consiglio di andare ad ammirare appena si arriva, in via Mazzini a Vignola il grande Mercato Ortofrutticolo in disuso da anni e diventato parcheggio e sede di eventi.

Dove comprare la Ciliegia Moretta e il Durone di Vignola.

Se vi recherete alla Festa della ciliegia avrete l’occasione di vivere una esperienza unica immergendovi attraverso visite guidete e degustazioni a tema nella storia della celebre ciliegia.
Comprare biologico è sempre meglio chiaramente.

Il mio consiglio finale rimane quello di comprare direttamente nelle campagne dai produttori, non sarà difficile imbattersi in una delle aziende che con passione e dedizione raccolgono il frutto rosso famoso in tutta italia.
Vedrete un sacco di banchetti con tanto di tendone e segnaletica prima di arrivare nell’abitato di Vignola.
Spero che questo mio articolo vi sia piaciuto, vi aspetto nei commenti.
In questo momento particolare della storia ricco di disastri non solo imputabili al clima sforziamoci di favorire i piccoli produttori, che vivono del loro lavoro e lo fanno con grande passione.
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