Dove raccogliere castagne in Emilia-Romagna, trovando le più buone e prelibate.
Amanti delle castagne e dei marroni quella che trovate in questo articolo è una guida dettagliata su dove raccogliere castagne in Emilia-Romagna, da non lasciarsi certo sfuggire.
Penso che in molti amino questo frutto autunnale prelibato e ricco di sostanze nutritive, che ha sfamato sin dal medioevo, in tempi di guerra e povertà, intere generazioni del nostro amato Appennino Tosco-Emiliano.
Nel 400 il medico sabaudo Pantaleone da Cofienza asseriva che la “dieta” a base di castagne e latticini rappresentava una nutrizione completa.
Fin dal Medioevo la preziosità e le proprietà nutritive della castagno erano tali, da far sì che venisse chiamato “L’Albero del Pane”.
Come forse non tutti sapranno l’Emilia-Romagna è la sesta regione in Italia per estensione di Castagneti.
Ho stilato per voi un elenco nel quale troverete tutto ciò che riguarda la castagna e il marrone.
Vi potrà tornare utile per scegliere un luogo nel quale passare la Domenica d’Ottobre da soli, in famiglia o con amici avvolti dai caldi colori autunnali:
- Quali sono le tipologie di castagne e marroni più buone d’Emilia-Romagna e dove raccoglierle?
- Differenze tra castagne e marroni come riconoscerli?
- Sagre emiliane e attrazioni a tema castagna e marrone da non perdere
- Installazioni artistiche nel castagneto (Art in Wood)
Pronti a farvi una scorpacciata di questo succulento frutto autunnale? Seguitemi…
Dove raccogliere i marroni e le castagne in Emilia-Romagna, guida alle migliori dell’Appennino.
Sono svariate le varietà di castagne e marroni esistenti nei boschi dell’Emilia-Romagna.
Una più di tutte si aggiudica il titolo di marrone tra i più buoni non solo d’Emilia ma d’Italia.
Bologna:
Sto parlando del Marrone pregiatissimo proveniente dalla provincia di Bologna: il Marrone di Castel del Rio I.G.P.
Questo marrone, presente nei castagneti dell’Alta Vallata del Santerno in piccole quantità (e quindi ancora più pregiato) rappresenta un vero e proprio tesoro prezioso.
L’assenza di fertilizzanti e sostanze chimiche nella sua coltivazione, fanno si che il frutto abbia le caratteristiche eccezionali decantate.
Il marrone di Castel del Rio vanta l’Indicazione Geografica Protetta e cresce soltanto in questo territorio, e nei boschi circostanti le località di Casal Fiumanese, Borgo Tassignano, Fontanelice.
La raccolta del frutto prezioso è consentita solo previa prenotazione nei castagneti di proprietà di alcuni degli abitanti del paese.
E’ severamente vietato recarsi nei boschi senza autorizzazione per raccogliere marroni.
Castel del Rio si trova a soli 30 minuti di macchina da Imola e uscendo dall’autostrada vi potrete dirigere verso il paese passando i borghi sopramenzionati con facilità.
Mentre scrivo l’articolo sto assaporando proprio uno dei marroni di Castel del Rio e vi giuro che è valsa la pena fare quasi 150 km per andare ad acquistarli…
Se vi recate a Castel del Rio nel mese di Ottobre, potete acquistare marroni da Vivoli Valerio proprietario di un’azienda agricola del luogo, telefonando al 339 6829911.
Se invece volete raccoglierli in quei castagneti che sembrano quasi dei campi da Golf da come sono tenuti, vi consiglio di recarvi al Campeggio” le Selve “ di Andrea Mazza, prenotando anticipatamente l’esperienza al 348 2714259.
Quello che raccoglierete nel marroneto sarà vostro al costo di 3,50 euro al kg, prezzo più che politico, pensate che io 1 kg di marroni grandi li ho pagati 6 euro!
PS: Andrea ha anche il ristorante nel campeggio, io non l’ho provato ma la gente del paese dice che merita!
Modena:
Anche Modena è ricca di luoghi nei quali poter raccogliere castagne e marroni:
Forse il più conosciuto e rinomato anche per merito della “Festa della castagna” che si svolge tutti gli anni in paese, è Zocca.
Nei dintorni del paese vi sono diversi castagneti che nel mese di Ottobre vengono presi d’assalto, io però consiglio di spostarsi di circa 9 km e andare a Lame di Zocca, a ridosso del Monte San Giacomo.
Qui troverete tante attrazioni per grandi e piccini nel parco giochi di Esploraria, ma soprattutto un grande castagneto nel quale raccogliere liberamente le castagne, che al suo interno riserva tante sorprendenti opere d’arte.
Nel capitolo delle attrazioni ve ne parlo meglio!
Montecreto è un altro dei luoghi magici nei quali raccogliere castagne.
Nel Parco dei Castagni del paese è concessa la raccolta a chiunque, con il solo limite del rispetto degli alberi e delle ordinanze comunali.
Al suo interno è visitabile l’antico metato, l’essiccatoio per le castagne e il mulino delle Belle addormentate, riportati a nuova vita.
Reggio Emilia:
Be’ che dire del mio amato Appennino reggiano che grazie alla Contessa Matilde di Canossa prolifera sin dal medioevo di castagneti disseminati principalmente nelle zone tra Carpineti e il Ventasso, entrando nel Parco Nazionale Tosco-Emiliano.
Molti sono i luoghi nei quali raccogliere castagne liberamente o pagando una cifra irrisoria, e partecipare a feste di paese dedicate alla castagna.
Uno dei Borghi che vi consiglio assolutamente di visitare, posto sulla via Matildica del volto santo, è il ridente paesino di Marola con la sua storica Abbazia…
… nei pressi della casa del Pan d’Albero la raccolta è possibile pagando (solo per gli adulti) 2 euro.
Il biglietto che permette di raccogliere i marroni e le castagne si può acquistare presso il punto di informazioni della casetta di legno a lato dell’Abbazia.
Interessante a pochi Km distanza da Marola, il Castagneto di Monte Borello che inizia da un area di sosta di nome “Frazera” .
Soffermandoci sulla bellezza dei maestosi alberi secolari, consiglio anche una visita al castagno di Toano di Carpineti alto 10 metri con un diametro di 182 cm e se volete approfondire il tema alberi monumentali potete visitare la mia pagina dedicata.
Parma:
Nell’atmosfera magica dell’antico borgo di Val di Taro, luogo rinomato non solo per le castagne ma anche per i funghi porcini, esiste la suggestiva “Via del Castagno” che si può percorrere a piedi o in auto, della lunghezza di 8 Km.
Le castagne a raccolta libera si possono trovare partendo dall’abitato di Case Vighini e imboccando il sentiero immerso tra gli alberi, che conduce al Prato dell’Orsaresso ricco di alberi di Castagno.
Buona raccolta!
Consiglio anche una visita ai deliziosi borghi della valle: Bedonia, Albareto, Compiano.
Differenze tra Castagne e Marroni come riconoscerli?
Prima di lanciarci alla ricerca dell’uno o dell’altro sarà utile saperli riconoscere una volta che si è nel bosco davanti a tanti bei ricci.
Sicuramente dimensione e colore sono due caratteristiche che vi faranno immediatamente capire la differenza tra i due frutti:
Colore: il marrone ha un colore più dorato e striature marrone scuro, la castagna invece è di colore bruno scuro.
Dimensione: Il marrone essendo più grande è presente nel riccio in un numero non maggiore di 3, la castagna essendo più piccola è presente all’interno del riccio in numero che può arrivare a un massimo di 7 frutti.
Cicatrice ilare: è la parte del frutto posta alla base, e qui scatta il ricordo: “mia nonna mi diceva sempre di guardare il sedere del frutto per capirne la natura, se era rettangolare allora poteva essere solo un marrone, se invece era tondeggiante era una castagna”.
Sapore: La castagna ha un sapore più delicato e meno deciso e dolce rispetto al marrone, è ottima lessa oppure ridotta in crema o in farina (Castagnaccio).
Il marrone più dolce e croccante è ottimo arrostito oppure utilizzato in pasticceria in piatti gourmet.
Ultima differenza che ammetto nemmeno io sapevo: Mentre la castagna è il frutto di un albero selvatico, il marrone è il frutto di una pianta coltivata.
Sagre e attrazioni a tema castagna e marrone da non perdere in Emilia-Romagna.
Le Sagre della castagna in tutto l’Appennino Tosco-Emiliano sono numerose a testimonianza dell’importanza che questo frutto prezioso ha avuto nei secoli.
Andrò a menzionarvi in questo articolo, che sta volgendo al termine, le ultime due che in questa fine di Ottobre riuscirete a vivere:
Festa della Castagna di Montecreto:
Nelle giornate di sabato 29 e Domenica 30 Ottobre si solgerà a Montecreto la 36^ edizione di una festa immancabile in Appennino modenese.
La festa della castagna sarà presente in due location quali: la via centrale del paese e il Parco dei Castagni sopra citato.
Protagonista della festa la castagna naturalmente, e gli stand gastronomici nei quali acquistare i prodotti tipici dell’Appennino, gustando nei punti di ristoro i piatti della tradizione povera montanara come ad esempio l’immancabile polenta e i borlenghi.
Consultate il ricco programma della festa qui.
Festa dei Marroni di Castel del Rio:
Il 30 di Ottobre sarà l’ultimo appuntamento della 66^ sagra del Marrone di Castel del Rio, paese più che mai votato alla coltivazione di questo prelibato frutto.
La Sagra si svolge tra la piazza centrale del mercato e il retro del castello Alidosi, e si potrà gustare il marrone nelle sue tante varianti e ricette in un mix di tradizione gastronomica tosco-emiliana.
Oltre alle sopra citate sagre una visita che vi invito caldamente di fare è quella delle due attrazioni in provincia di Modena aperte tutto l’anno:
Museo del Castagno e del Borlengo:
Il Museo del Castagno e del Borlengo nato nel 2000, è opera di un Associazione Culturale costituitasi a Zocca che prende il nome di “La Slucadora”.
Entrando nel meraviglioso mondo del castagno e dei suoi mille usi, sia in tavola che nella vita quotidiana, nella costruzione cioè di molti attrezzi utili alla civiltà rurale montana, rimarrete sbalorditi davanti alla pazienza e all’ingegno delle civiltà antiche.
E’ possibile fare una visita guidata al museo che si trova nell’antico Ospitale di via Monte San Giacomo al civico 724.
La prima sala rappresentante gli animali del “Fantabosco” e le tipologie di castagne dell’Appennino Tosco- Emiliano.
La seconda sala è tutta dedicata agli utensili e ai metodi di lavorazione della castagna, la slucadora è proprio l’utensile che serviva per pulire le castagne dopo averle essiccate.
La terza sala racchiude tutti gli oggetti utili alla costruzione di utensili o alla vita nei campi costruiti con il castagno, perché ci spiega la guida del museo, del Castagno non si buttava via niente, nemmeno le foglie.
Il secondo edificio di fronte al Museo del Castagno è il Museo di un terzetto buono e vincente: Ciacio, Borlengo e Tigella (Crescentina).
Costo dell’entrata in entrambi i musei è di 2 euro.
La visita mi ha appassionato parecchio e merita sicuramente un articolo approfondito a parte, anche perché la stessa Associazione Culturale nel 2012 ha dato vita ad un progetto naturalistico/creativo chiamato “Art in Wood” .
Ideatori di questo fantastico percorso d’arte fra Castagni e betulle: Maurizio Costantino Molinari e Chiara Moia.
Art in Wood, percorso artistico tra Castagni e Betulle:
Questo progetto artistico inaugurato nel 2012 con alcune opere installate nel bosco da 15 neo-artisti provenienti da Barcellona crea veramente uno spettacolo piacevole.
Sempre di più queste interazioni tra opere d’arte e natura si stanno diffondendo in borghi montani e parchi.
Ogni opera d’arte riporta un cartello con un titolo suggestivo o una frase e ogni anno vengono aggiunte nuove opere costruite prevalentemente con l’utilizzo di materiali dal bosco.
Si parte dal Museo e ci si inoltra nel castagneto, il percorso è lungo all’incirca 2 km e le opere d’arte al momento sono una trentina, il tempo di visita stimato è di 1 ora.
Art in Wood è visitabile tutto l’anno ed è completamente gratuita.
Alla fine del percorso potrete votare le tre opere che vi sono piaciute di più tramite una cartolina posta al punto di partenza, nell’apposita cassetta di legno.
Non vedo l’ora di tornare il prossimo anno per vedere le nuove opere aggiunte, l’appuntamento è sempre verso la fine di Settembre e il divertimento è garantito per grandi e piccini.
Spero che questo articolo vi sia piaciuto, vi attendo su Facebook e Instagram per vedere foto inedite e contenuti video delle mie avventure emiliane.
E attenzione a non mangiare troppe castagne…congelatele si manterranno per almeno 4 o 5 mesi.
4 commenti
Bruno
Brava Giovanna! Molto interessante tutto l’articolo, oltre che un invito (per i piú pigri) a muoversi un pó e camminare (che fa sempre bene1).
Interessante l’idea di congelare i frutti, poiché conservarli sani non é facile, basta che uno abbia il “buco” causato dal parassita (una mosca) e piano piano questo parassita li danneggerá tutti!.
Potresti pubblicare due ricette su come utilizzare la farina di castagne per il “castagnaccio” e la polenta?
Ciao, un caro saluto.
Giovanna
Grazie Bruno si non ero nemmeno io al corrente della possibilità di congelare le castagne, grazie per i complimenti e prossimamente aggiungerò una ricetta o due
con farina di castagne!
Carlos
Curioso che da Barcelona sono arrivati artisti per abbellire i boschi dell’Appenino Emiliano.
Il primo de Novembre, qui in Catalunya, si festeggia la “castanyada”: Nelle piazze hai venditori ambulanti di caldarroste e boniato (patata dolce americana cotta sulla brace).
Questa tradizione é molto piú antica di Hallowen!!!.
Un caro saluto.
Giovanna
Bellissimo Carlos non sapevo di questa festa, un caro saluto a te