
Origini di un nome Reggio Emilia…
Mi sono divertita a creare qui di seguito una storia immaginaria sulle origini del nome Reggio Emilia, la mia città…
Mi piace immaginare la mia città, Reggio, come una gentil donna il cui cognome Emilia ne va a definire ancor più i tratti antichi di origine romana.
Si narra che il nome di questa donzella, Reggio appunto, non le fu attribuito facilmente.
C’era chi voleva chiamarla Emilia, chi Correggia e chi Regium Lepidi in onore del padre M.Emilio Lepido “Tutor Regis” da cui prende il nome “ la Via Emilia”.
Una via di commercio e di transito fondamentale per l’intera regione, che da Rimini portava a Piacenza.
La decisione finale fu presa dalla madre che, per fare onore alle proprie origini celtiche, ebbe la meglio chiamandola Reggio, proveniente da “Region”, luogo neutrale, nel quale anticamente i capi tribù s’incontravano per prendere importanti decisioni.
Questa nobil donna, alta e slanciata, era dotata di una personalità forte e di un carattere a tratti nervoso e spigoloso come i nostri Appennini.
Al tempo stesso era incantevole ed elegante come i colli disseminati di castelli, di ville antiche e di borghi ivi presenti.
Il suo sguardo era fermo e placido, gli occhi verdi come le pianure e le valli della nostra terra.
Verdi come mare verde, nel quale le bianche casette danno l’illusione di vele, e dove dai colli o dai primi monti si gode di un meraviglioso spettacolo.
Nel suo corpo scorrevano i torrenti maggiori quali Enza, Crostolo e Secchia, che dai monti scendono al lungo fiume Po.
Fiumi vitali per l’agricoltura, le lavorazioni artigianali e la vita stessa del paese, come il sangue che dal cuore si irradia e dà vitalità a tutto il corpo.
Ma andiamo un po indietro nella storia e nelle origini…
Le millenarie vicende della nostra città non hanno un inizio preciso; sappiamo per certo che il territorio della nostra provincia ha subito forti mutamenti.
La Pianura Padana per esempio, non più tardi di un milione di anni fa era sommersa dal mare e compresa in un grande golfo dall’Adriatico fino alle Alpi.
Alcuni racconti su Quattro Castella narrano le quattro collinette che come timide pecorelle si specchiavano in quel mare.
Nel libro di Mirella Comastri Martinelli, custodito alla Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, in riferimento alla storia di Reggio dalle origini, sono svelate le seguenti interessanti informazioni:
“Chi potrebbe infatti sospettare che la rupe su cui si erge il Castello di Rossena è formata da lava vulcanica che si è poi solidificata in un ambiente sottomarino?
“ e poi ancora…
“La stessa Pietra di Bismantova, il più spettacolare monumento geologico del nostro Appennino,
non è che un frammento di massa rocciosa ben più grande, che si è progressivamente disgregata,
sia per le fratture conseguenti al sollevamento della catena appenninica sia per gli intensi fenomeni di erosione.”
Una cosa è certa però: tanti furono i conquistatori che cercarono di occupare permanentemente il nostro territorio.
Primi fra tutti gli Etruschi, proseguendo con i Celti per finire con i Liguri, acerrimi e temuti nemici dei Romani.
Questi ultimi furono quelli che più di tutti lasciarono un segno indelebile nella vita, nella lingua e nell’archittetura del paese
Propio i Romani, diedero inizio alla costruzione della città per mezzo del GROMAE LOCUS…
Cardo e Decumano a Reggio Emilia

Come in altre città emiliane, i Romani erano soliti decretare un punto di origine all’interno del territorio occupato.
In suddetto punto, fissavano con un vero e proprio tracciamento i due assi viari principali, Cardo e Decumano, che avrebbero decretato la divisione in quartieri della città nascente.
Il Cardo é l’asse che va da nord a sud, il Decumano invece attraversa il centro urbano da est a ovest.
La targa è posta sulla pavimentazione della via Emilia, più o meno all’altezza di via Roma, per ricordare ai cittadini il punto fisico d’inizio della città (tra il 187 e il 185 a.C.).
Il Cardo che a nord percorre via Roma, verso sud dopo essere stato sicuramente interrotto in Piazza San Prospero, riprende in via San Carlo e Via del Guazzatoio e raggiunge il confine sud del paese.
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Reggio Emilia dalle origini ai giorni nostri.
Partendo proprio dalla GROMAE sono tante le piazze che percorrendo la via Emilia da est a ovest incontriamo.
Consiglio di perdersi nelle viuzze ricche di storia e di ville, quasi sempre con cortili interni, appartenenti alle famiglie nobili che hanno abitato la città in tempi antichi.
Prima di raggiungere corso Garibaldi invece, in una di queste vie laterali sopracitate, via dell’Aquila (il cui nome deriva dell’aquila Estense allora posta sul portone a ricordo della costituzione del primo ghetto), presero dimora famiglie ebree.
In via Monzermone, altra via laterale vicina, è ancora presente la Sinagoga luogo di preghiera degli Ebrei.
Di grande rilievo il Municipio e la Sala del Tricolore, all’interno della quale si può ammirare la prima bandiera Italiana, nata il 7 gennaio 1797 all’epoca simbolo della Repubblica Cispadana.

Piazza C.Prampolini, ex Piazza Vittorio Emanuele, è la piazza centrale della città detta anche Piazza Grande, che oltre al Municipio ospita altri poteri forti, come avveniva sin dall’antichità.
Troviamo infatti troneggiante nella piazza l’antichissima cattedrale romanica dedicata a Santa Maria Assunta.
La sua facciata ospita pregevoli sculture cinquecentesche del Clemente di carattere Michelangiolesco.
Se si volge lo sguardo in alto invece, sul tiburio della cattedrale, non si può non scorgere la Madonna con Bambinello di B. Spani, scultura in rame restaurata pochi anni fa.
Accostato alla Cattedrale vi è il battistero di San Giovanni Battista, luogo di culto cattolico, la cui costruzione originale risale al Medioevo, ristrutturato e privato dell’abside per far posto al palazzo vescovile.
Sul lato nord della Piazza si erge il Palazzo del Monte, ex banco dei pegni che deteneva anticamente il potere economico della città, da cui si innalza la torre civica con l’orologio.
Di fronte ad esso è collocata la statua del Crostolo, monumento caro ai reggiani, rappresentante il fiume che anticamente attraversava la città.

La piccola galleria porticata (il Broletto) a lato della Cattedrale collega Piazza Grande a Piazza Piccola, il cui nome è Piazza San Prospero, santo patrono protettore della città alla cui persona è dedicata la Basilica di San Prospero (una delle più importanti della città).

La Basilica con il suo campanile ottagonale ora in fase di restauro, ospita al suo interno un pregiato ciclo di affreschi ed una copia di un dipinto del Correggio, presente principalmente in essa.

Sul suo sagrato oltre alle sculture dei santi a figura intera vicino alle colonne nella parte superiore, sono presenti 6 statue di leoni in marmo rosso, molto cari ai reggiani e soprattutto ai bambini che salgono sul loro dorso.

Non sei degno di definirti reggiano, se almeno una volta non ti sei fatto scattare una foto al loro fianco.

Continuando a citare altre chiese, ci spostiamo in Corso Garibaldi, la via dove anticamente scorreva l’amato fiume Crostolo.
Qui terza per importanza troviamo la Basilica della Madonna della Ghiara, meta di pellegrinaggio, che fu costruita nel 1597 e completata nel 1619 in onore della Vergine della Ghiara.


Ad essa si attribuirono diversi miracoli, primo fra tutti nel 1596 la guarigione di un ragazzo sordomuto dalla nascita “Marchino da Castelnovo ne’ Monti”, che riacquistò l’uso dell’udito e della parola.

Da me molto amati i Chiostri di San Pietro, complesso monastico realizzato nei primi anni del 1500, collocato all’inizio della via Emilia, annesso all’omonima Chiesa di San Pietro.
Il complesso è caratterizzato da cortili e orti molto belli nei quali si svolgeva la vita dei monaci benedettini.
Il recente restauro ha riportato in luce antiche pitture coperte con calce nel periodo della soppressione militare.
Ad oggi i cortili vengono utilizzati e largamente popolati, durante manifestazioni ed eventi come il rinomato Festival della Fotografia Europea.
Continuando a parlare di piazze cittadine è sicuramente da segnalare Piazza Fontanesi.

Deliziosa piazza, circondata da alberi e casette color pastello, che le fanno da cornice da un lato.
Dal lato opposto gli antichi portici, caratteristica predominante di città come Reggio, Modena e Bologna.
Parleremo più approfonditamente di questa piazza che sin da tempi antichissimi ospita il mercato.
Parchi, giardini, scuole famose a livello mondiale, teatri, musei e tanto altro ancora sono racchiusi in questa città, a misura d’uomo ma dalle straordinarie attrattive…

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