Dove rinfrescarsi in Appennino Reggiano: Immergiti nelle acque terapeutiche delle Fonti di Poiano.
Insieme alle mie compagne d’avventura del progetto Viaggi.Cibo.Emilia andrò ad elencarvi interessanti località nelle quali rinfrescarsi in Emilia, io nello specifico vi farò conoscere un luogo imperdibile del mio amato Appennino Reggiano.
In questo appuntamento estivo non poteva mancare certo un luogo nel quale trovare refrigerio in questa caldissima estate 2022.
Il luogo l’ho scelto con cura, pensate che le acque risorgive presenti in questa località incantata, hanno anche proprietà terapeutiche e contengono cloruro di sodio.
Forse alcuni di voi avranno già sentito nominare le Fonti di Poiano?
Seguitemi perché suddette fonti defluiscono copiose tra le pareti gessose di montagne risalenti a 180 milioni di anni fa.
Bagnarsi nelle acque gelide e rigeneranti ammirando il panorama che circonda le fonti sarà un’esperienza che non dimenticherete facilmente.
Continuate a leggere per scoprire i dettagli di questa freschissima esperienza super consigliata!
Nascita delle Fonti di Poiano, fenomeno naturale in Appennino Reggiano
Tutto nasce dal Fiume Secchia, fiume a me molto caro perché io vicino a questo fiume ci sono cresciuta!
Le fonti di Poiano rappresentano uno dei patrimoni di maggiore eccellenza naturalistica dell’Appennino reggiano.
Motivo per cui negli anni hanno subito diversi interventi di salvaguardia per riuscire a mantenere intatto il grande ecosistema che in esse vive.
Queste spettacolari e schiumose diramazioni di acqua salata di origine glaciale, scaturiscono alla quota di 567 m/s.l.m nella frazione di Poiano nel Comune di Villa Minozzo, sul versante destro del Fiume Secchia.
Ma qual è il motivo per il quale queste acque sono salate?
All’incirca 200 milioni di anni fa i movimenti tellurici hanno fatto risalire il fondo marino, creando creste montuose ad oggi conosciute come gessi triassici.
All’interno di queste rocce sono intrappolate diverse sostanze gessose tra le quali: il quarzo nero, lo zolfo cristallizzato e insieme ad esse il cloruro di sodio.
L’acqua proveniente dal torrente Lucola durante il suo percorso sotterraneo all’interno della montagna gessosa si arricchisce di numerosi composti tra i quali il cloruro di sodio appunto, che le conferisce il caratteristico gusto salino.
Il corso d’acqua cosiddetto “carsico” sfocia successivamente nei pressi del fiume Secchia e prima di gettarsi in esso forma delle pozze di diverse dimensioni circondate da un prato di erba calpestabile, divenuto motivo di grande attrazione turistica.
Inoltre le fonti sono riconosciute come le più importanti risorgenti (il termine sta ad indicare proprio il loro risorgere dalla roccia, anziché esserne assorbite) carsiche dell’Emilia Romagna e tra le più copiose d’Italia.
In un periodo in cui la poca acqua sta causando problemi sparsi ovunque, vi troverete davanti ad un fenomeno naturale che non si esaurisce mai e varia a seconda delle stagioni.
La portata di scorrimento abbastanza costante delle acque è di 600lt/sec.
Termino dicendo che per questa loro caratteristica di salinità, si pensa che in passato le salse di Poiano siano state utilizzate per rilevare tramite bollitura, cloruro di sodio ad uso alimentare.
Un attività particolarmente sviluppata nel XIX secolo, epoca in cui il consumo del sale era maggiore, perché spesso utilizzato anche nella conservazione degli alimenti come le carni.
Cosa fare alle Fonti di Poiano?
Le Fonti di Poiano rappresentano sicuramente un luogo nel quale rigenerarsi, ma anche una zona vocata al turismo naturalistico e culturale, oltreché meta particolarmente amata da campeggiatori e famiglie con bambini.
Il periodo di apertura è compreso tra Marzo e Novembre e sono completamente gratuite.
Appena arriverete nell’ampio parcheggio delle fonti potrete scegliere diverse tipologie di esperienza:
- Il percorso classico che porta al grande prato delle fonti, costituito dalle pozze d’acqua, attraversabili tramite passerelle in legno e ponticelli.
Alcuni ponticelli vi condurranno nel fitto boschetto, attraversandolo potrete ammirare le acque sgorgare spumeggianti dalla roccia, e le macchie di vegetazione con specie rare e di grande interesse in ambito botanico.
Dai ponticelli potrete raggiungere il rifugio e l’info point il cui ingresso principale è collegato a una sentieristica accessibile anche ai disabili.
- Più a ridosso del parcheggio se si decide di rimanere defilati dalla folla, che nei fine settimana si riversa sul pratino erboso, vi è la possibilità di posizionarsi proprio sul letto del fiume Secchia e immergersi nelle pozze d’acqua convogliate dalle fonti.
Esperienza meno suggestiva ma sicuramente più tranquilla!
In entrambi i casi appena vi immergerete nelle acque delle fonti la vostra permanenza non sarà lunga a causa della temperatura che durante l’anno varia dai 10.7° centigradi ai 7.4°.
Quello che è certo è che le acque delle fonti sono di una purezza unica e una carica batterica nulla, inoltre come già ho specificato le loro caratteristiche sono di natura terapeutica e sono utili a scopo curativo nei casi di:
- malattie della colecisti
- epatiti croniche e non
- obesità
- diabete
- stipsi di origine digestiva e tanto altro.
Presso il punto “Ristoro delle Fonti” è attivo il servizio di bar e ristorante, potrete prendervi una pausa assaggiando i cibi locali.
Il locale è caratteristico e i prezzi sono abbordabili, io non ci ho mangiato ma le recensioni sono buone.
Il personale del punto ristoro è gentile e saprà darvi spiegazioni sulla natura delle fonti, il titolare Fabrizio vi saprà erudire ampliamente sul tema!
A tale riguardo sia all’interno che all’esterno del ristorante troverete numerosi cartelli che potranno nutrire ogni vostra curiosità.
Per gli amanti dei pic nic invece il boschetto che circonda il prato erboso è costellato da aree dedicate.
Potrebbe essere un ottima alternativa per passare una piacevole giornata di Ferragosto che dite?
Sono presenti tavoli e panche in legno sulle quali mangiare accompagnati dal piacevole scrosciare delle acque che fuoriescono dalla roccia.
Per gli amanti delle escursioni ci sono diversi percorsi con panorami mozzafiato che partono dalle fonti e che vi porteranno alla scoperta di piccoli borghi, castagneti secolari, imbocchi delle grotte percorse da torrenti sotterranei.
Vi segnalo un sito nel quale scaricare mappe utili.
Come arrivare
In auto da Reggio Emilia (50 min): La strada più breve a mio avviso è quella che dal passo delle Radici prosegue in direzione Castelnovo né Monti.
Poco prima di oltrepassare il ponte del Secchia indica di girare a sinistra in Via Adelmo Tirabassi, da qui la strada scende lungo l’argine del Secchia, dopo circa 2 km vedrete le indcazioni delle fonti e sarete arrivati.
In auto da Milano (2 ore e 30): Prendere autostrada del sole A1 e uscire a Reggio Emilia da qui è conveniente fare Rivalta, Puianello, direzione Castelnuovo né Monti, dopo avere passato le gallerie troverete un cartello che vi farà scendere sulla fondovalle del secchia, seguite le indicazioni Cerredolo, troverete dopo poco il cartello delle Fonti a dx.
E’ possibile arrivare presso le fonti anche in autobus da Reggio Emilia ma sarà necessario cambiare almeno due mezzi sia a Castelnuovo né Monti che a Felina, consiglio quindi di compiere il percorso in automobile o moto.
Cosa visitare nei dintorni
Proseguendo lungo l’argine del secchia sulla sp 108 potrete ammirare uno scenario molto particolare…
In lontananza si staglierà davanti a voi il monte Ventasso, mentre sulla dx come in un paesaggio da far west vedrete le ripide pareti di gesso del Monte Rosso, del Monte Merlo e della Pianellina.
Dalla provinciale riuscirete a raggiungere la Pietra di Bismantova che rappresenta per chi non la conoscesse il simbolo incontrastato dell’Appennino Tosco Emiliano.
Se invece decidete di fare un bagno in quelle che sono le cascate più belle dell’Appennino reggiano allora tornate verso la strada statale e seguendo le indicazioni per l’abitato di Villa Minozzo troverete le cascate del Golfarone.
Il consiglio è sempre quello di visitare sia le Fonti che le cascate durante la settimana ovviamente, arrivando di mattina presto!
E continuando a parlare di cascate wow , l’amica e collega Aura vi porterà in provincia di Parma in Val Ceno, splendide cascate vi attendono non perdetevi l’articolo.
Da Reggio Emilia è tutto ma le occasioni di trovare il fresco continuano e dal Secchia, fiume che divide Reggio da Modena ci spostiamo nell’alto Appennino modenese con Iole che ci mostrerà il suggestivo Lago della Ninfa.
Un altro lago ci attende in provincia di Bologna e a parlarcene sarà Libera nel suo dettagliato articolo sulla località di Castel dell’Alpi.
Bè che dire dopo fonti, fiumi e laghi non ci resta che immergerci con Chiara nella riserva naturale del Bosco della Mesola, in provincia di Ferrara.
Vi saluto augurandovi Buone ferie! ci rivediamo in autunno con i suoi bei colori e l’imperdibile “Foliage”
Come sempre fatemi sapere se visiterete i luoghi da noi consigliati e se li troverete di vostro gradimento attraverso #viaggiciboemilia.
Potete seguire le mie avventure anche su Instagram e Facebook vi aspetto!
2 commenti
Carlos
Sorprendente che nonostante la tremenda siccitá di questo 2022 le fonti siano cosí rigogliose!.
Ma tu, quanto hai resistito nell’acqua a 10º?.
Giovanna
Ahhhh caro Carlos ho resistito veramente poco, ma fa enormemente bene fare i pediluvi nelle acque fredde.